L’origine della coscienza secondo Ian Cheng
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino – fino all’11 ottobre 2015. Ex collaboratore di George Lucas, per Ian Cheng la vita è una simulazione e la coscienza un’allucinazione. In formato video. In mostra anche il collettivo AIRBNB Pavilion con il progetto vincitore del Re Rebaudengo Serpentine Grants.
AL FIANCO DI GEORGE LUCAS
Sembra che la scintilla che ha scatenato in Ian Cheng (Los Angeles, 1984; vive a New York) il desiderio di produrre immaginari popolari visionari sia stato il periodo di lavoro presso la Industrial Light & Magic, la società di effetti speciali digitali di George Lucas e che proprio quest’anno festeggia i quarant’anni di attività.
Un regista al quale Cheng ha riconosciuto doti di anticipatore, in un’intervista di qualche anno fa, mettendo fra i titoli più duraturi del XXI secolo, in una cultura dominata dal deficit di attenzione, quelli legati ai sequel come Guerre Stellari e Il Signore degli Anelli: “Non è tanto il singolo romanzo o film a fare la differenza, quanto l’episodio all’interno di un contesto più ampio. George Lucas, con preveggenza, chiamò i suoi film ‘episodi’”.
UN VIDEO CHE EVOLVE DA SÉ
Questa esperienza nel reparto effetti speciali della più ampia società LucasFilm, unita alla doppia formazione scientifica (studi in scienze cognitive a Berkeley) e umanistica (arti visive alla Columbia), è utile a comprendere la visione artistica di Ian Cheng, basata sulla simulazione virtuale, la modellazione algoritmica, il game design e i principi di improvvisazione.
C’è tutto questo in Emissary in the Squat of Gods, primo episodio di una nuova serie di lavori dedicati alla storia dell’evoluzione cognitiva, passata e futura, in visione in un’ampia sala della Fondazione Sandretto. In questa doppia videoproiezione si percepiscono delle figure, in una situazione in continuo divenire, che si muovono come automi in preda alle allucinazioni. Una metafora dell’emergere della coscienza che, sulla base delle teorie dello psicologo americano Julian Jaynes (sua fonte d’ispirazione), non sarebbe proprio esistita fino al 1000 a.C., delegando agli dei la sua presenza, sotto forma di voce interiore.
AIRBNB IN MOSTRA. MA È OMONIMIA
Nella sala accanto si può vedere, invece, il progetto del vincitore della seconda edizione del Re Rebaudengo Serpentine Grants, premio dedicato alla promozione dei talenti emergenti. Alessandro Bava, architetto e artista autore dell’ecologico e-zine ECOCORE e il collettivo AIRBNB Pavilion (presente alla Biennale Architettura di Venezia 2014), di cui è co-fondatore insieme a Octave Perrault, Fabrizio Ballabio e Luis Ortega Govela, hanno raggruppato per l’occasione le opere di sette artisti internazionali di diverse generazioni e diverse modalità operative, sotto il segno comune della casa. Per costruire un novello universo domestico fatto, appunto, di arte contemporanea.
Claudia Giraud
Torino // fino all’11 ottobre 2015
Ian Cheng – Emissary in the Squat of Gods
a cura di Hans Ulrich Obrist
Torino // fino al 30 agosto 2015
Airbnb Pavilion. Welcome You’re in The Right Place
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Via Modane 16
011 3797606
[email protected]
www.fsrr.org
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