Mezzo secolo di pittura italiana. Da Sent a New York
Sperone Westwater, Sent – fino al 5 settembre 2015. In bassa Engadina, Gian Enzo Sperone ha allestito una selezione delle opere che costituiranno la mostra clou dell’autunno alla galleria Sperone Westwater sulla Bowery. Ed è una mostra tutta italiana, sulla pittura dagli Anni Dieci ai Cinquanta.
ASTRATTISMO ITALIANO: UNA LINEA CONTINUA
Dal prossimo 30 ottobre, negli spazi progettati da Norman Foster sulla Bowery a New York, gli astrattisti italiani saranno protagonisti di una mostra che vuole stupire: Painting in Italy 1910s-1950s. Futurism, Abstraction, Concrete Art.
L’elenco degli artisti è lungo, a partire dalla figura di Giacomo Balla, che rappresenta il primo esempio di astrattismo puro in Europa. Saranno inoltre presenti Badiali, Bertini, Biglione, Bordoni, Cagli, Crippa, D’Errico, Di Salvatore, Diulgheroff, Fasce, Fillìa, Fontana, Galvano, Garau, Magnelli, Monachesi, Monnet, Munari, Nigro, Pantaleoni, Parisot, Prampolini, Radice, Reggiani, Rho, Scroppo, Soldati, Sottsass, Tato, Turcato, Veronesi.
Nel corposo catalogo pubblicato da Allemandi, il saggio critico di Maria Antonella Pelizzari (dell’Hunter College di New York) ripercorre le vicende dell’astrattismo italiano fornendo molte evidenze per riconsiderare questi movimenti senza soluzione di continuità, sottolineando il ruolo propulsore di alcuni protagonisti, inclassificabili e trasversali ai generi, come Prampolini, Veronesi e Munari.
SPERONE E L’ARTE ITALIANA
La mostra, frutto di un paziente lavoro di raccolta delle opere, nasce da un’idea di Gian Enzo Sperone, il gallerista che ha portato in Italia negli Anni Sessanta la Pop Art americana e sostenuto a Torino i giovani dell’Arte Povera. Sperone si adopera oggi nella riscoperta di tutti i protagonisti dell’astrattismo italiano della prima epoca.
Gli abbiamo chiesto il motivo di questa scelta “patriottica”: “L’idea nasce dalla constatazione che la cultura italiana ha subito delle vessazioni e gli è stato levato molto di quanto gli spettava. Il primo punto è come mai i futuristi già nel 1912 nella mostra a Parigi da Bernheim-Jeune si sono presentati per esempio senza Balla, quindi già divisi? O ancora, come mai nel 1913 a New York all’Armory Show i futuristi non c’erano? Una risposta precisa non si può dare, però cerchiamo di non ripetere l’errore”.
LA MOSTRA RACCONTATA DAL GALLERISTA
Veniamo allora alla mostra svizzera e poi newyorchese. “Ci sono qui almeno tre generazioni di pittori italiani astratti, di grandi artisti completamente dimenticati”, racconta Sperone “Quindi cerchiamo di riaprire il caso e di raddrizzare una lettura della storia della pittura astratta in cui gli italiani spesso hanno posizioni marginali. E il modo migliore per farlo è far parlare le opere. Per cinquant’anni mi sono occupato di giovani artisti e questa è stata una parte importante, che non rinnego, del mio ruolo, però trovo tutto ciò anche un po’ limitato, dal momento che la piega che ha preso oggi l’arte, cioè quella del marketing, fa sì che anche le figure di grande talento debbano comportarsi come impresari. Il lavoro di oggi è trovare gli agganci per operare fruttuosamente con le istituzioni e i musei e avere successo. Che è normale per un artista, però quando il successo diventa il tuo faro guida, cominci a lavorare per un pubblico preciso, che sono per esempio i curatori dei musei. Tutto questo mi annoia profondamente. Trovo che sia assolutamente nobile indagare su generazioni di persone che non traggono più vantaggio o svantaggio dalla mia operazione. Penso che ci siano tutte le premesse perché il discorso sia serio e oggettivo. La sofisticazione di questi pittori astratti a me sembra evidente, se uno non la vuole vedere è proprio perché non conosce i fatti. Allora riproponiamoli”.
Luca Zaffarano
Sent // fino al 5 settembre 2015
Painting in Italy 1910s-1950s. Futurism, Abstraction and Concrete Art
SPERONE WESTWATER
Chasa dal Guvernatur – Piazza Schigliana
+41 (0)81 8603978
[email protected]
www.speronewestwater.com
MORE INFO:
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