La satira è viva e lotta insieme a noi
Forte dei Marmi, Museo della Satira e della Caricatura – fino al 1° novembre 2015. Lo dimostra ancora una volta, malgrado i ricorrenti necrologi contrari, la 43esima edizione del Premio Satira Politica. Giornali, libri, web, televisione, cinema, teatro e università uniti nella lotta. E mostre che ancora proseguono.
EPPUR SI MUOVE
È quasi mezzo secolo ormai che a fine estate la cittadina balneare di Forte dei Marmi, licenziati i penultimi villeggianti (anche tra gli sfrontati colonizzatori russi), si dedica a celebrare l’arte del ridere intelligente. Ci sono annate migliori e annate peggiori, ogni tanto c’è chi si straccia le vesti e si dispera che nell’ex Belpaese la satira è morta, eppure ogni volta salta sempre fuori qualcosa di nuovo e di notevole che riaccende la fiammella del sano sberleffo.
Certo, non esiste più la maestosa satira sociale dei patriarchi Scalarini e Galantara; né quella scalmanata degli irregolari de Il Male; e persino quella della Sacra Trimurti Altan-Bucchi-Staino sembra ormai quasi istituzionalizzata; eppur (qualcosina) si muove. Sempre. E meno male.
OMAGGI E SPETTACOLO
Il merito della immarcescibile manifestazione del Forte, guidata da decenni dal benemerito binomio Cinzia Bibolotti e Franco A. Calotti, è proprio quello di ridare regolarmente speranze a chi pensava di averle perse nel frattempo. L’ultima edizione ha visto testé premiare, nell’immutabile cornice vintage della Capannina di Franceschi sull’infinito lungomare versiliano, una rosa di nomi in gran parte nuovi, giovani, sorprendenti, confortanti per chi crede nel potere della battutaccia, non solo toscanaccia.
Da una parte, gli omaggi sono andati nella consueta direzione della vignetta disegnata, incoronando – ed era l’ora – l’eclettico fuoriclasse Fabio Magnasciutti, artista del pensiero laterale; poi, nell’anno nero e più nero di Charlie Hebdo, l’organizzazione FECO France (ossia Federation of Cartoonist Organizations, dove la sezione francese accoglie anche membri italiani); e pure, in omaggio al geniaccius loci, il vernacolierista Federico Maria Sardelli.
I nomi più conosciuti sono però quelli provenienti dal mondo dello spettacolo, ovvero per il teatro l’attore Enrico Brignano, che dalla comicità più generalista si sta spostando gradualmente verso una più ficcante critica sociale, e il canzonettista/coverista Dado (alias Gabriele Pellegrini), salito recentemente alla ribalta più pericolosa in seguito alla sua interpretazione canora del funerale romano di don Vittorio Casamonica.
GIOVANI E DOCENTI
Tuttavia le indicazioni più stuzzicanti arrivano dal sangue giovane del gruppone di autori dell’organo di controinformazione TG Lercio, spassosissimo tra web e tv; e dal ridente fustigatore dei mores dell’università italiana (“per chi la frequenta, chi l’ha evitata, chi non ne è mai uscito”) Edoardo Ferrario, autore e interprete della webserie campionessa di YouTube Esami; e dal film Fino a qui tutto bene dell’anglotoscano Roan Johnson. Tutti giovani che si guardano intorno con dire fare pensare attivo, finalmente.
Ma pure, a volare alto sopra la materia, vengono segnalati i reportage liberamente impietosi del giornalista freelance (cioè, secondo la sua azzeccata definizione, “la fascia alta dei morti di fame”) Michele Masneri; il saggio serio ma alla fine divertente Essere #matteorenzi di Claudio Giunta, docente di Letteratura italiana all’Università di Trento; l’approfondita analisi storico-antropologica a più voci La satira in versi. Storia di un genere letterario europeo a cura di Giancarlo Alfano, a sua volta docente di Letteratura italiana all’Università di Napoli; e la tesi di laurea Castigat ridendo mores: il diritto di satira nell’ordinamento italiano del neolaureato in Giurisprudenza a Verona Federico Bernardi. La barbara satira sta conquistando la più classica Università, a quanto pare. Vae victis!
STEINBERG IN MOSTRA
Ma il cuore ti si allarga vieppiù visitando a Villa Bertelli (sempre invitati dal locale Museo della Satira e della Caricatura) la mostra magnifica Aldo Buzzi & Saul Steinberg. Un’amicizia tra letteratura, arte e cibo. Steinberg, lo sa bene chi se ne intende, rappresenta una delle vette più alte, e inaccessibili ai mortali anche non comuni, del disegno geniale – satirico e non solo. La mostra chiude il 1° novembre. Chi non ce la farà, ahilui, si procuri almeno il catalogo.
Ferruccio Giromini
Forte dei Marmi // fino al 1° novembre 2015
Aldo Buzzi & Saul Steinberg – Un’amicizia tra letteratura arte cibo
MUSEO DELLA SATIRA E DELLA CARICATURA
Piazza Garibaldi 1
0584 280262
[email protected]
www.museosatira.it
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