LA VITA STRONCATA DI CHARLOTTE SALOMON
La bella mostra Leben? oder Theater? nella sede Rupertinum costituisce un documento singolare della vita di Charlotte Salomon, un’adolescente di origini ebree a Berlino tra le due guerre.
Si tratta dell’opus magnum di una vita stroncata, narra le vicende della famiglia dell’artista e le sue esperienze a Berlino. L’artista ha realizzato 1.325 gouache in Francia, dove ha vissuto in esilio tra il 1940 e il 1942, quando viene deportata ad Auschwitz e uccisa all’età di ventisei anni.
“Il Museum der Moderne di Salisburgo espone una selezione rappresentativa di 278 pagine di questo lavoro, che si distingue non solo per la sua straordinaria storia, ma anche per la modernità delle composizioni delle gouache“, sottolinea Sabine Breitwieser, direttrice del museo. Un itinerario che narra le tre tappe della biografia dell’artista: una prefazione sulla sua adolescenza a Berlino, una sezione centrale che racconta la storia del suo amore per il maestro di canto Alfred Wolfsohn, e un epilogo che abbozza la sua vita nel sud della Francia. Le scene iniziali sono eseguite con grande dettaglio, ma nel corso del tempo lo stile diventa evidentemente sempre più nervoso. Le composizioni a volte suggeriscono lo storyboard per un film, con diverse scene integrate in una singola immagine con improvvisi primi piani.
La Salomon ha descritto il suo ciclo come un Singspiel poiché intreccia immagini, scritti e musica in modo unico. La musica che accompagna le gouache va da Bach ai Comedian Harmonists. Sono inclusi anche i testi che descrivono le immagini, che spesso l’artista scriveva su carta trasparente e sovrapponeva sulle gouache, consentendo allo spettatore di vivere il ciclo come un’opera d’arte totale.
Charlotte Salomon affidò la sua opera al dottor Moridis, un medico di Nizza, implorandolo di conservarla: “C’est toute ma vie”.
INGEGNERI ALLA RISCOSSA
Nella spettacolare sede del Museum der Moderne sul Mönchsberg, che sovrasta tutta Salisburgo, è invece allestita la prima retrospettiva dei progetti realizzati dall’associazione di ingegneri e artisti EAT – Experiments in Art and Technology, che hanno segnato una svolta negli Anni Sessanta e Settanta. Artisti quali Robert Rauschenberg e Robert Whitman hanno collaborato con Billy Klüver, un ingegnere visionario dei Bell Telephone Laboratories, e il suo collega Fred Waldhauer, per realizzare opere d’arte e progetti che vanno dagli oggetti cinetici alle installazioni, dalle performance a disegni che esemplificano le tappe più importanti di EAT.
Una sezione è dedicata a 9 Evenings: Theatre & Engineering, un evento chiave nella storia di EAT. Il progetto fu presentato a New York 69th Regiment Armory nell’autunno del 1966. Più di una trentina di ingegneri avevano lavorato con artisti quali John Cage, Robert Rauschenberg, Robert Whitman, per produrre dieci spettacoli dal vivo che combinavano elementi visivi, sound art, performance e danza, realizzati utilizzando le nuove tecnologie.
Era la prima volta che un pubblico di massa si confrontava con questa avanguardia. 9 Evenings è diventata una pietra miliare nella storia delle avanguardie e dell’arte performativa. Kathy Battista, co-curatrice della mostra, sottolinea come EAT sia stato il modello di quello che oggi è prassi comune per gli artisti, ossia la collaborazione tra musicisti, architetti, ingegneri e scienziati.
Giorgia Losio
Salisburgo // fino al 16 ottobre 2015
Leben? oder Theater?
MUSEUM DER MODERNE SALZBURG – RUPERTINUM WIENER
Philharmoniker Gasse 9
Salisburgo // fino al 1° novembre 2015
E.A.T.—Experiments in Art and Technology
MUSEUM DER MODERNE SALZBURG
Mönchsberg 32
[email protected]
www.museumdermoderne.at
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