Ai confini della luce. Alberto Biasi a Lugano
Galleria Allegra Ravizza, Lugano – fino al 20 novembre 2015. Dagli spazi museali alle gallerie, in Canton Ticino l’autunno è all’insegna della creatività. A pochi passi dal LAC, si dedica una personale al pioniere dell’arte cinetica Alberto Biasi. Fra malinconia e voglia di tornare a sognare.
DAL FUTURO CHE NON C’È
Direttamente dagli Anni Sessanta, il futuro immaginifico di Alberto Biasi (Padova, 1937) sbarca a Lugano. Così alla Galleria Allegra Ravizza va in scena uno scorcio di una corrente creativa più attuale che mai.
Oggi l’arte cinetica invade i musei e sbanca alle aste, ma cinquant’anni fa luci fosforescenti e magneti rotanti rappresentavano qualcosa di inaudito. Mentre l’esistenzialismo dell’Informale e l’irruenza dell’Espressionismo Astratto sono protagonisti della cultura visiva del vecchio e del nuovo mondo, un ragazzo di Padova si inoltra “Ai confini della luce”.
La svolta di Alberto Biasi nasce da genuina curiosità e spirito d’iniziativa, come racconta lo stesso artista: “Ho sempre amato osservare il ritmo cadenzato della natura: l’acqua che fluisce nei fiumi, la pioggia che cade nelle pozzanghere e i pioppeti che scorrono dal finestrino del treno in corsa. Poi mi sono reso conto che queste sensazioni potevano essere riprodotte artificialmente; quindi ho creato i miei lavori”.
UN VIAGGIO FANTASCIENTIFICO IN TRE TAPPE
In Italia sono gli anni del progresso tecnologico e la corsa verso il XXI secolo sembra inarrestabile. Così Biasi dà vita a creazioni fantascientifiche, composte da meccanismi rotanti ed effetti ottici.
A cinquant’anni dall’esordio, la Galleria Allegra Ravizza riunisce le tre opere ambientali più importanti dell’artista. A dare il benvenuto, Orizzontale ellebi: un corridoio di fluidi fluorescenti che si deve calpestare per accedere alle altre sale della mostra. Si approda così a Eco, un’installazione in cui l’ombra del visitatore si imprime su una superficie fosforescente, rendendolo protagonista di un murale verde fluo. Dulcis in fundo, i prismi girevoli di Light Prism regalano un’immersione nei colori di un robotico arcobaleno.
ARTE CINETICA 50 ANNI DOPO
La rassegna, firmata Marco Meneguzzo, offre uno spunto di riflessione sulle ragioni della riscoperta dell’arte cinetica. Secondo il curatore, “Alberto Biasi aveva immaginato un Duemila in cui avremmo girato su auto volanti e ci saremmo nutriti di pillole, invece oggi ci troviamo a fare i conti con un presente decisamente differente. L’attenzione per questi ingranaggi rétro racchiude la nostalgia per un futuro che non si è verificato”.
La mostra porta Ai confini della luce: una ventata d’aria fresca in un mondo che ha bisogno di tornare a sognare.
Federica Galassi
Lugano // fino al 20 novembre 2015
Alberto Biasi – Sui confini della luce
a cura di Marco Meneguzzo
ALLEGRA RAVIZZA
Via Nassa 3a
+41 (0)78 9760926
[email protected]
www.allegraravizza.com
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47448/alberto-biasi-sui-confini-della-luce/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati