Malevic. Lo spirito della pittura russa a Bergamo
GAMeC, Bergamo – fino al 17 gennaio 2016. Il museo bergamasco dedica una mostra a un grande del secolo scorso: Kazimir Malevic. Una rassegna delineata attraverso dipinti, sculture e l'esposizione dei costumi e del video dell'opera d'arte collettiva “Vittoria sul Sole” del 1913.
MALEVIC E LA CULTURA RUSSA
L’esposizione bergamasca è soprattutto un viaggio dentro la cultura russa, rivelata nel suo mutarsi in un inizio di secolo cruciale come quello del Novecento, grazie alle immagini, alle forme e ai colori di uno dei suoi artisti più importanti. Questo è stato l’intento dei curatori – Evgenija Petrova e Giacinto di Pietrantonio – e proprio la vicedirettrice del Museo Russo di Stato di San Pietroburgo ha voluto sottolineare la volontà di presentare il lavoro meno noto di Kazimir Malevič (Kiev, 1879 – San Pietroburgo, 1935), portando in Italia non solo le opere chiavi del Suprematismo, ma svelando molto del processo creativo, dei modelli e del legame dell’artista con la cultura russa, del quale non è stato solo testimone artistico, ma avanguardista di prim’ordine, impegnato intellettualmente e socialmente, tanto da subire l’interrogatorio e l’arresto.
L’aspetto più interessante che la mostra in GAMeC svela è infatti il rapporto profondo di Malevič con i simboli della sua terra: i contadini, il rigore, l’iconografia ortodossa. La bellezza sta nello scoprire che il suo processo creativo lo costringeva a rivedere molteplici volte lo stesso soggetto, che poco a poco si trasforma, passando da una rappresentazione realistica a una sottolineatura della forma e del colore, con quei tagli e quel disegno dello spazio che siamo maggiormente abituati a ricondurre al suo lavoro.
IL SUPRANATURALISMO
La sezione del Supranaturalismo racconta l’ultima parte della vita pittorica dell’artista – per lungo tempo Malevič si allontanerà dalla pittura per dedicarsi alla scrittura e alla teorizzazione del suo pensiero – sviluppata fra gli Anni Venti e Trenta, e mostra proprio i suoi santi e i suoi martiri oltre alla volontà di recuperare una sorta di naturalismo che non è mai del tutto realista e diventa scoperta, proprio perché mostra un Malevič per così dire “nuovo” o almeno diverso dall’artista che si è abituati a conoscere.
Per trent’anni le sue opere sono rimaste a San Pietroburgo, chiuse nei corridoi e nei magazzini del Museo di Stato e seppur dal 1988 siano state diverse le mostre che hanno portato in Europa e nel mondo i dipinti che Malevič realizzò nel periodo in cui non poteva uscire dallo Stato, manca ancora una visione completa del suo lavoro. Ed a è questa che la Russia punta oggi a mostrare al mondo. La collaborazione col Museo di San Pietroburgo è stata fondamentale per raccogliere queste preziose testimonianze e collocarle vicino ai debiti confronti.
LA VITTORIA SUL SOLE
Cinquanta opere di Malevič suddivise in quattro aree tematiche e alcune chicche legate alle sperimentazioni nel mondo del design e dell’architettura, oltre a scritte che riportano il suo pensiero e le sue teorizzazioni, presentano l’uomo e l’artista.
Una sezione dedicata agli enormi costumi e al video dell’opera futurista Vittora sul Sole – opera totale di musica, arte, poesia e teatro creata da Malevič, Michail Matjusin e Aleksej Kručënych – dà un’idea di cosa doveva essere quello spirito e quel fermento intellettuale che in ogni angolo d’Europa sostenne le avanguardie e che permise la nascita del pensiero Suprematista.
Astrid Serughetti
Bergamo // fino al 17 gennaio 2016
Malevič a Bergamo
a cura di Evgenija Petrova e Giacinto Di Pietrantonio
Catalogo Giunti
GAMEC
Via San Tomaso 53
035 270272
[email protected]
www.mostramalevic.it
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