L’ARMATA DI TERRACOTTA E OMAR GALLIANI
Ricordate l’armata cinese dell’imperatore Qin Shi Huang? Le sculture di Xian sono in terracotta e ritraggono figure marziali pronte a difendere il loro signore nell’aldilà coi loro fidi destrieri. Da uno di questi cavalli antichi è stata tratta una copia, un gadget del relativo museo.
Ora il pezzo è stato nobilitato dal disegno di Omar Galliani (Montecchio Emilia, 1954), con una donna sdraiata e sinuosa che sembra fluttuare, trasportata sulle morbide curve dell’animale. Il segno diventa un marchio indelebile, una sorta di brand immediatamente riconoscibile.
Un’operazione ardita che sa di Pop Art e concettuale, ma si sposa con felice meraviglia al maestro del simbolo e della rivisitazione in chiave contemporanea della tradizione del disegno rinascimentale. Il cavallo, uscito dal museo cinese, entra in quello italiano di La Spezia, il CAMeC, e, divenuto l’opera Lontano da Xian, è posto a suggello della personale di Omar Galliani, …a Oriente. Secondo la direttrice, Marzia Ratti, rappresenta la forza simbolica del viaggio tra Oriente e Occidente, e racconta di secoli di storia, differenti culture, commerci e relazioni.
LA STORIA TRISTE DI LYU JI
Omar Galliani ha molto viaggiato tra questi due poli, raccogliendo suggestioni, influenze e sperimentando nuovi materiali, le diverse varietà della carta, come quelle di riso e di seta. In Cina ha esposto più volte con un tour nei principali musei.
Da quell’esperienza, che è stata anche fonte di visite e scoperte, ha portato in Italia miti e leggende, ad esempio la favola della principessa Lyu Ji, appresa dall’incisione su un nobile catafalco nero di circa duemila anni fa. Di lei si sa soltanto che era bellissima e che mancò appena quindicenne, salendo al cielo tra gli oggetti che le erano cari: scarpe, gioielli, libri, fiori. Ecco allora il trittico tra le rose del 2008 e i lavori del 2015 (La principessa Lyu Ji nel suo quindicesimo anno di età). E ancora Mantra d’oro, dragoni rossi e il segno che scorre fluido, come le calligrafie orientali. Le opere Tra Oriente e Occidente del 2007 sono state realizzate con la partecipazione dell’artista cinese Pan Lusheng.
L’ABUSO DELLA BRUTTEZZA
In catalogo, anche uno scritto di Danilo Eccher, che prende in considerazione tanta bellezza, spesso ignorata da buona parte dell’arte attuale, sentendo quasi la necessità di giustificarla, declinandola nei percorsi della mente. Si fugge dalla superficialità e dalla “piacevolezza plastica e stucchevole“, trascinando la bellezza “nell’oscurità del pensiero“, spezzando “lo specchio che riflette solo i sogni più dolci“.
Vera Agosti
La Spezia // fino al 15 novembre 2015
Omar Galliani – … a Oriente
a cura di Marzia Ratti
CAMEC
Piazza Cesare Battisti 1
0187 734593
[email protected]
http://camec.spezianet.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/46263/omar-galliani-a-oriente/
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