Tre artisti allo Scompiglio. E il dialogo in prima linea
Tenuta Dello Scompiglio, Capannori – fino al 28 febbraio 2016. Tre artisti aprono un dialogo con il territorio che li ha ospitati. Proponendo una serie di riflessioni legate all'incontro e alla ricerca ideale della forma definitiva.
PROGETTI DI LUNGO CORSO
Tre progetti presentati nell’atto successivo alla loro genesi, meditati e discussi permeando il territorio durante alcuni periodi di residenza e di confronto presso la tenuta dello Scompiglio in un arco temporale ampio, si propongono di innescare una virale diffusione del messaggio artistico invitando all’attraversamento mentale e fisico del luogo, inteso come spazio reale o immaginato, conosciuto o in attesa di esplorazione.
I can reach you (from one to many) propone tre interventi collegati da un attenta considerazione verso la ricerca di un possibile rapporto con il territorio nelle sue dimensioni sociali, storiche, politiche, linguistiche.
Innescati da una prima riflessione collettiva, fermando a lungo la mente sopra l’oggetto di studio, in dialogo e confronto con i tre curatori Daria Filardo, Pietro Gaglianò e Angel Moya Garcia, gli artisti intendono estendere la conversazione con il contesto aprendo percorsi che partono dal lavoro personale per poi proporre appuntamenti successivi in un progetto che si svilupperà fino a marzo 2016.
DUE MODI DI NARRARE
La fase di avvicinamento all’interazione sociale vive già dal momento creativo dell’opera, nello studio Una domanda che cammina di Valerio Rocco Orlando, che chiama i partecipanti a dialogare personalmente con l’artista all’interno di un laboratorio, intervenendo nel processo di progettazione e di costruzione mentale di un’installazione che si svilupperà successivamente nel corso di diverse tappe a Lucca e Altopascio. Il pubblico, chiamato a riflettere sui temi del pellegrino e dell’ospitalità come domanda di connessione territoriale e sociale, diventa quindi partecipe attivo della concretizzazione del processo artistico.
La narrazione di storie e di esperienze percettive vissute nell’atto del peregrinare è alla base del lavoro Dove il passo di Claudia Losi, impegnata in un viaggio a piedi da Piacenza allo Scompiglio, dove il camminare è visto come un’azione cognitiva volta a individuare indici di densità di cui ne viene riportata la traccia condensata in letture sensibili di colore, tempo, distanze e parole.
LA FREQUENZA DEGLI INCONTRI
Con Frequenza Fondamentale, Bianco-Valente chiamano lo spettatore a immergersi all’interno di uno spazio fisico tramutato da variazioni di luci e gamme di suoni in una dimensione irreale, mentale e immaginaria. L’esperienza, legata alla storia intima degli artisti, ricerca un punto d’incontro, in una ideale richiesta connettiva con il sistema dei pianeti e i suoi movimenti di rotazione e rivoluzione.
Nelle prossime settimane sarà presentato un calendario di futuri appuntamenti in una combinazione che, partendo dal disegno curatoriale e dalla visione artistica, darà il via a una dilatazione fisica e mentale dei confini dei progetti, chiamati a nuove riscontri alla presenza del pubblico.
Stefania Rinaldi
Capannori // fino al 28 febbraio 2016
I can reach you (from one to many)
a cura di Daria Filardo, Pietro Gaglianò e Angel Moya Garcia
Tenuta Dello Scompiglio
SPE- Spazio Performatico ed Espositivo
Via di Vorno 67
0583 971475
[email protected]
www.delloscompiglio.org
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/48227/i-can-reach-you-from-one-to-many/
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