Alfons Mucha e l’Art Nouveau. A Milano
Palazzo Reale, Milano – fino al 20 marzo 2016. La storica istituzione milanese propone un viaggio fra creature antropomorfe e fanciulle in fiore. Per riscoprire Alfons Mucha, uno degli artisti più rappresentativi dell’Art Nouveau internazionale.
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IL VOLTO DELL’ART NOUVEAU
Decorazioni floreali e figure brulicanti fluiscono nelle sale di Palazzo Reale, con la mostra Alfons Mucha e le atmosfere art noveau. Pittore, decoratore, illustratore e scenografo, Alfons Mucha incarna l’essenza dello stile dalla linea sinuosa. Eppure, locandine iconiche e manifesti di grande popolarità celano un artista dalla storia poco nota.
Classe 1860, Alfons Mucha nasce in Moravia, nell’ex Impero austro-ungarico. Dopo l’esordio come decoratore autodidatta, la giovane promessa parte alla volta della Ville Lumière. Gli studi accademici e il fervore dell’ambiente parigino sono un tassello fondamentale, ma è l’incontro con l’attrice Sarah Bernhardt a condurre Mucha al successo internazionale. Nel 1894, una locandina raffigurante la diva teatrale inaugura un sodalizio creativo destinato a entrare nella storia. In men che non si dica, Mucha divenne uno degli artisti più apprezzati e imitati del suo tempo e cominciò a girare il mondo – da Parigi a Vienna, da Praga a New York.
Nella sua ampia produzione figurano manifesti pubblicitari, pannelli decorativi, illustrazioni librarie, ma anche copertine di riviste e calendari. Ogni immagine nasce da un tratto nitido, volto a delimitare figure femminili attorniate da un animarsi di motivi floreali. Questo segno grafico influenza artisti coevi e pubblicità, fino ad entrare nella cultura popolare con la definizione di “stile Mucha”.
Dopo la Grande Guerra, il cantore dei fasti della Belle Époque si scopre artista impegnato e si fa portavoce del suo popolo, impegnandosi nella decorazione di francobolli e banconote per la neonata Cecoslovacchia, fino al compimento del capolavoro dell’Epopea Slava.
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Richard Mutz, Coppa, 1900 ca. – Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche – © Archivio Fotografico Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
UNA SANA PROMISCUITÀ CREATIVA
A Palazzo Reale, centocinquanta manifesti firmati Alfons Mucha dialogano con i manufatti di altri creativi del tempo, per un viaggio in un’epoca dominata da una sana trasversalità fra le arti. Ceramiche, mobili, ferri battuti e vasi ricostruiscono l’atmosfera vibrante del Modernismo e testimoniano come il tratto rivoluzionario del maestro ceco abbia contaminato le arti applicate, fra comò impreziositi da motivi floreali, specchi animati da una fauna selvaggia e addirittura scatole di biscotti decorate con suadenti figure femminili.
In tanta promiscuità creativa a trionfare è proprio Alfons Mucha, col suo stile versatile ma inconfondibile, in grado di farsi interprete di un ampio ventaglio di temi e iconografe. Sala dopo sala, le locandine teatrali di Sarah Bernhardt lasciano posto a calendari interpretati da ragazze in fiore, mentre l’esaltazione del mondo animale sfocia nella celebrazione di quello vegetale. Così, donne angelicate si trasformano in eleganti femme fatale, mentre pavoni, serpenti e libellule mutano in rose, gigli e ninfee.
Federica Galassi
Milano // fino al 20 marzo 2016
Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau
a cura di Karel Srp
Catalogo 24 Ore Cultura
PALAZZO REALE
Piazza del Duomo 12
02 875672
www.mostramucha.it
www.comune.milano.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/50293/alfons-mucha-e-le-atmosfere-art-nouveau/
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
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