Marc Chagall incontra Dario Fo. A Brescia
Museo di Santa Giulia, Brescia – fino al 15 febbraio 2016. Trentatré opere di Marc Chagall, nate all’inizio del Novecento, sono esposte nell’’incantevole museo bresciano. A Dario Fo è stato chiesto di rendere omaggio all’autore attraverso immagini che testimoniano l’ammirazione e l’empatia del Premio Nobel per l’artista bielorusso.
VITEBSK E LA LEGGEREZZA
Marc Chagall (Vitebsk, 1887 – Saint-Paul-de-Vence, 1985) trascorse diversi anni della sua vita a San Pietroburgo, dove frequentò l’Accademia Russa di Belle Arti e poi la scuola Zvantseva. Fu un periodo difficile, per lui come per altri ebrei, di costrizione e prigionia. In Russia prese parte attiva alla rivoluzione e fu nominato Commissario dell’arte per la regione di Vitebsk.
La mostra a Santa Giulia raccoglie diciassette dipinti, sedici disegni e taccuini che completò durante la sua permanenza nel Paese. Alcune opere esposte sono testimonianza della delicata capacità dell’autore di stendere il colore e di accostare tonalità differenti, che brillano ancora oggi. Sono composizioni che conferiscono alle figure la capacità di contrastare le leggi della fisica, privando i paesaggi della gravità e lasciando fluttuare i soggetti nello spazio, dando allo spettatore un senso di leggerezza liberatorio.
È il caso de La Passeggiata, posta al termine del percorso espositivo e inno all’amore, nel quale il pittore si autoritrae con l’innamorata Bella in un paesaggio scomposto alla maniera cubista, formando una perfetta descrizione della felicità che trascende il reale. La stessa levità si ritrova ne Gli amanti in blu, dove Chagall fonde due figure l’una nell’altra e le immerge in un colore intenso, il blu della notte, in una dimensione eterea, pacifica e magica.
PARIGI E IL COLORE
Le opere seguono immagini più terrene e conturbanti, paesaggi osservati da una finestra e ritratti poetici velati di malinconia, alla ricerca della bellezza e dell’amore. Tra questi, due in particolare sono legati alla passione dell’autore per i simboli e i riti: L’ebreo in rosa, uomo dalla fronte corrugata immerso nei colori caldi, che sembrano volerne attenuare la sofferenza, e Giorno di Festa, che dipinge una figura di rabbino composta e solenne.
Le opere, poste una di fronte all’altra, hanno cromie potentissime che guidano l’occhio, inevitabilmente conquistato, in un’altalena di sguardi. Il 1924 fu l’anno in cui Chagall si trasferì a Parigi con Bella, sua moglie dal 1914, ponendo fine al periodo di permanenza in Russia: da allora ebbe inizio una nuova, intensa fase della vita dell’artista.
CHAGALL ISPIRA FO
I capolavori di Marc Chagall al Museo Santa Giulia sono raccolti e messi in relazione con le opere più recenti del Premio Nobel Dario Fo, suo grande ammiratore. Ciò che accomuna i dipinti di Fo a quelli del maestro è la composizione e l’uso di colori brillanti. Le immagini di Fo collocano i soggetti seguendo principi molto simili a quelli di Chagall, e i colori divengono più accesi e moderni, quasi abbaglianti: in entrambi i casi le tonalità delle opere catturano l’occhio, lo sconcertano e lo attraggono allo stesso tempo.
La rivisitazione di Fo sottolinea di nuovo la grandezza e l’incanto che uno dei più grandi artisti del XX secolo regala ogni volta con le proprie opere, capaci di riportare alla spiritualità, alla pace e al senso della vita.
Anna Vittoria Zuliani
Brescia // fino al 15 febbraio 2016
Marc Chagall – Anni Russi 1907-1924
a cura di Eugenia Petrova
Catalogo Giunti
MUSEO DI SANTA GIULIA
Via dei Musei 81b
030 2977834
[email protected]
www.chagall.bresciamusei.com
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