L’ironia beffarda di Vezzoli. A Bolzano
Museion, Bolzano – fino al 16 maggio / 6 novembre 2016. Due mostre per il noto artista: una retrospettiva delle sue opere scultoree e una che lo vede indossare i panni di curatore. Tra le montagne dell’Alto Adige, va in scena il gioco di Vezzoli. Tra sacro e profano.
DUE MOSTRE, UN ARTISTA
Dal maggio 2008, Museion ha la sua nuova sede in piazza Siena, nel futuristico edificio realizzato dallo studio di architettura KSV – Krueger Schuberth Vandreike di Berlino.
Dalla fine di gennaio, chi entra al piano terra di questo luogo di cultura trova un’esplicita anticipazione di quanto lo aspetta tra le sale del museo: tende di velluto bordeaux si aprono su un enorme wall paper, una gigantografia tratta da una veduta di Roma di Giovanni Paolo Pannini in cui spunta il ritratto di una settecentesca Nicki Minaj. Tutta l’ironia beffarda di Francesco Vezzoli (Brescia, 1971), giocata tra sacro e profano, tra antico e attualissimo, tra aulico e pop, incomincia da qui.
L’artista bresciano porta in Alto Adige i suoi progetti per due mostre: una personale, curata da Letizia Ragaglia e dedicata alla sua opera scultorea, e una in cui ricopre il ruolo di guest curator, come ormai richiede la tradizione del Museion
SCULTURA, TRA IRONIA E CLASSICITÀ
Le statue di Vezzoli occupano tutto il luminoso quarto piano, in fila, una dopo l’altra, sullo sfondo di una gliptoteca temporanea che guarda alle montagne. Fra un autoritratto in marmo dell’artista mentre fa la linguaccia a un satiro, e un altro in cui lancia baci ad Apollo, le Forme uniche nella continuità dello spazio di Boccioni indossano i tacchi e paiono quasi voler scappare ai piani inferiori, seccati da cotanta classicità. Mentre un piccolo frammento di piede mostra uno smalto laccato impeccabile. Una rara occasione per vedere un numero così elevato di sculture dell’artista tutte riunite,
VEZZOLI CURATORE
I piani centrali del museo, invece, ospitano un’originale lettura del patrimonio custodito dall’istituzione altoatesina. Storiche cornici dorate, appartenenti ad arcinoti quadri del passato, dipinte a trompe l’oeil, inquadrano dipinti e fotografie presenti in collezione.
È il progetto espositivo che Vezzoli ha curato, con l’intento di mostrare sotto una nuova luce le opere della collezione permanente a firma, tra gli altri, di Emilio Vedova, Carla Accardi, Mario Schifano, Michelangelo Pistoletto, Lucio Fontana. Occhieggiano, qua e là, altri lavori di Vezzoli, questa volta a parete, alternati ai grandi maestri internazionali del contemporaneo.
L’esposizione tradizionale di Museion ne esce stravolta da un’inedita armonia, poiché la selezione effettuata dall’artista è stata fatta, per sua stessa ammissione, proprio in base al risultato della combinazione con le cornici che sarebbero poi state dipinte alle pareti, e non secondo il suo gusto. La firma di Francesco Vezzoli è qui indiscutibilmente evidente, con le cornici a rappresentare un arcaico che custodisce, anzi esalta, l’effimero del contemporaneo.
Simone Zeni
Bolzano // fino al 16 maggio e fino al 6 novembre 2016
Francesco Vezzoli – Museo Museion
a cura di Letizia Ragaglia e Francesco Vezzoli
MUSEION
Piazza Piero Siena 1
047 1223413
[email protected]
www.museion.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/50708/francesco-vezzoli-mostra-sulle-sculture/
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/50707/francesco-vezzoli-mostra-sulla-collezione-museion/
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