Quando la memoria è futuro. Una mostra-racconto ad Asti
Palazzo Mazzetti, Asti – fino al 29 maggio 2016. Una grande rassegna collettiva inaugurata in occasione della Giornata della Memoria, commemorazione delle vittime dell'Olocausto. Trentaquattro artisti in mostra, uniti da opere ispirate alle tradizioni e al ricordo, strumenti di conoscenza che rendono ciascun uomo consapevole delle proprie esperienze passate e pronto a vivere il futuro.
LA MEMORIA DEL TEMPO
La memoria è una misura ingannevole dell’esercizio di ricordare, oltre a essere completamente soggettiva nella selezione dei suoi tratti salienti. C’è una certa memoria, però, che si può definire collettiva, aggettivo conferito da una discreta quantità di esperienze umane condivise. Questo è il caso delle opere in mostra ad Asti per Ricordi Futuri – a cura di Ermanno Tedeschi – che si snodano attraverso differenti discipline artistiche, lungo nove sezioni.
La mostra si apre con la composizione di Gianluigi Colin, che tappezza le pareti di fogli stampati con fotografie di avvenimenti di un passato più o meno recente. Alcune delle immagini esposte sono sviluppate per metà, completate da una striscia grigia; e se il tempo ci portasse via la memoria con un semplice ma efficace smarrimento oscurante? Il ricordo allora avrebbe un’altra prospettiva, potrebbe vacillare, esponendoci come esseri umani alla fallibilità. Frattanto l’opera Il tempo si compone di un’interpretazione che, attraverso gocce di passato, fa pensare al futuro. Proprio come le parole di Daniel Libeskind nella videointervista Il tempo dell’architettura, dove il celebre architetto statunitense afferma che “la memoria riguarda passato e futuro insieme”.
L’ARTE DEL RICORDO
Nella sezione Il gioco come segno del tempo emerge il lato più sentimentale e sensoriale dell’esercizio di ricordare, essenza di un brivido del passato incastonato nei bei tempi andati. A riportarci al presente ci pensa Arturo Schwarz che, con poche ma efficaci parole, evoca la fiducia nell’essere umano e nella memoria come forma d’arte, fino a sostenere che “la memoria è l’essenza stessa dell’arte” e chi non la possiede non può essere un artista.
Altre parole importanti sono quelle di Emilio Isgrò, che illustra la sofferenza di ritrovarsi oggi in un mondo così ricco di informazioni farraginose da non riuscire più a rammentare il passato, poiché troppo occupati a ricordarci il presente. L’artista però, a suo modo di vedere, è superstite di un mondo “sconfitto e sconvolto”, proprio perché un’arte che ricordi solo i trionfi è un’arte che fa dubitare.
In conclusione, due importanti testimonianze di Liliana Segre – sopravvissuta ai campi di concentramento – e dell’ex vicesindaco di Asti Maria De Benedetti, che riflette sulla possibilità di rileggere la storia in modo differente, imparando ad utilizzare meglio il passato per cercare finalmente la pace.
Eugenio Giannetta
Asti // fino al 29 maggio 2016
Ricordi Futuri
a cura di Ermanno Tedeschi
Catalogo Gli Ori
PALAZZO MAZZETTI
Corso Vittorio Alfieri 357
0141 530403
[email protected]
www.palazzomazzetti.it
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