Il confine del contatto. Moretti e Novello a Bologna
Whitelight Art Gallery, Bologna – fino al 16 febbraio 2016. Presentata in occasione di ArteFiera 2016 e nel circuito di Art City White Night, la bipersonale di Gianni Moretti e Maria Elisabetta Novello indaga ciò che sta nell’intervallo tra le cose.
RELAZIONE E CONTATTO
È un’indagine “sui rapporti che s’instaurano nell’intervallo che si trova nel mezzo”, scrive Martina Cavallarin, ideatrice e curatrice del progetto Au Milieu, che vede confrontarsi con efficacia Gianni Moretti (Perugia, 1978) e Maria Elisabetta Novello (Vicenza, 1974) nello spazio della galleria bolognese.
Ecco allora – secondo una lettura relazionale gestaltica – che l’interazione tra i due artisti avviene attraverso il “confine del contatto”. Dove il confine che separa, diventa paradossalmente ciò che unisce. In un’esperienza condivisa con l’altro, con l’ambiente e con il pubblico, il curatore, immerso in un campo relazionale, osserva e vive lo sviluppo creativo che è, al tempo stesso, metafora della realtà ed esperienza reale.
ARTE AL CONFINE
Le due installazioni a dimensioni ambientali si articolano con andamento geometrico: verticale l’una e orizzontale l’altra. Organismi diversi ma omeomorfi, che scaturiscono da ciò che sta nel mezzo, nell’interstizio, che lascia intravedere, insieme alle dinamiche, la natura alla base dei processi di costruzione e di invenzione.
Moretti riprende l’antica cinta della città di Bologna. L’ossatura lignea instabile e provvisoria dell’opera racchiude un tramaglio invisibile di fili di nylon. Sospesi come nel nulla, una miriade di campanellini, grazie a sensori di movimento, si allarmano all’avvicinarsi dello spettatore.
Si innesca qui una riflessione sul confine: da sempre spazio complesso, permeabile e mutevole. Luogo simbolico di protezione, ma anche dell’esercizio dell’egemonia e dei processi di inclusione ed esclusione dalla comunità.
TRA SPAZIO E MEMORIA
Novello delimita, con le coordinate per orientarsi, un’area rettangolare sul pavimento. Partendo dall’analisi degli scritti di George Perec, l’artista considera lo spazio realtà sfuggente, concepibile solo in presenza di ostacoli, di discontinuità. Così le parole sul margine dell’opera rimandano a un territorio misurabile, da percorrere e/o proteggere, tra presenza e assenza, materia e astrazione. Dalla polvere addensata all’interno del perimetro – traccia, residuo, indizio fuggevole – emerge l’impalpabile tessuto della memoria personale e collettiva, per alchimia o per rievocazione di una processualità. Fluida e continua.
Au Milieu tende a tracciare una più adeguata narrativa nel modo d’intendere la società contemporanea, “le forme di aggregazione e interazione che vi circolano e delle quali l’arte rappresenta l’elemento cardine atto al dialogo, al confronto, alla condivisione partecipata che va dall’individuo alla collettività”.
Lori Adragna
Bologna // fino al 16 febbraio 2016
Gianni Moretti / Maria Elisabetta Novello – Au milieu
a cura di Martina Cavallarin
WHITELIGHT ART GALLERY
Via San Giorgio 12a
334 1499233
[email protected]
www.whitelightart.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/50904/gianni-moretti-maria-elisabetta-novello-au-milieu/
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