UNA STORIA DI TESSUTI
L’allestimento della mostra intitolata a Pierre Frey (Parigi, casa fondata nel 1935) è un vero colpo d’occhio che cattura l’attenzione anche del visitatore più distratto. Sembra celarsi una citazione consapevole della stagione creativa che sta vivendo la griffe Gucci, dove la perfezione emerge dall’errore. Ce lo raccontano i tessuti che nascono da ispirazioni lontane, dalle stampe giapponesi al Fauvismo, dai giardini dal sapore impressionista all’animalier, passando per i rigati bayadère e il Déco.
Mescolate in maniera azzardata (ma in questo sta il potere di fascinazione esercitato dalla mostra), le stoffe si avvolgono intorno a cilindri rotanti volti a simularne lo srotolamento. All’interno compaiono abiti, componenti d’arredo, mobili che, insieme alle cromature dorate dei supporti allestitivi, restituiscono tutto il lusso della maison francese unito a un tocco glamour.
ARTE E QUALITÀ
L’esposizione si sviluppa in sei sale secondo una logica espositiva simmetrica, in cui la parete di fondo è occupata da opere di artisti contemporanei, invitati a interrogarsi sui concetti identificativi del marchio: il colore, l’inchiostro, la storia, la materia, il fruscio della stoffa. Il tutto per ribadire un concetto fondamentale, ossia come le stoffe siano nate dagli artisti che hanno dato forma ai motivi immaginati da Frey.
La visita segue i periodi più rappresentativi dello sviluppo di Pierre Frey nel mondo del tessile, ricostruendo la storia dell’“azienda” dalla sua fondazione, nel 1935, a oggi, attraverso i materiali e le tecniche utilizzati. Un filmato mette a fuoco l’iscrizione emblematica affissa sul muro del laboratorio della maison: “La qualité attire et retient le client”.
Forse scarsa è l’attenzione rivolta alle didascalie delle opere d’arte contemporanea, poco evidenti. Ma, di fatto, ci si trova di fronte a una promenade dal forte impatto visivo, accompagnata dal rumore dei supporti rotanti, quasi volto a simulare lo scoccare delle lancette di un orologio.
SENSI E STOFFE
L’esperienza sensoriale trova la sua completa espressione nella percezione del tessuto attraverso la sua componente sonora. Alle sensazioni visive, tattili e uditive, provocate dal prendere in mano una stoffa, si aggiunge il viaggio olfattivo pensato per l’altra esposizione dedicata ai papiers peints, reso attraverso la profusione di dieci fragranze create da artigiani profumieri. In una sorta di continuazione ideale del percorso sviluppato al piano inferiore.
Al passo con i tempi e innovativa, la mostra si distingue anche per l’attenzione rivolta al catalogo, concepito come un campionario di stoffe da sfogliare, che dà – come se ce ne fosse bisogno – un’ulteriore impronta di originalità all’insieme.
Massimiliano Simone
Parigi // fino al 12 giugno 2016
Tissus inspirés. Pierre Frey
a cura di Véronique de la Hougue e di Sophie Rouart
MUSÉE DES ARTS DÉCORATIFS
107, rue de Rivoli
+33 (0)1 44555750
www.lesartsdecoratifs.fr
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