MAC di Lissone. Hanno aperto ben sei mostre
MAC, Lissone – fino al 3 aprile 2016. Sei diversi ambiti espositivi affollano gli spazi del Museo d’Arte Contemporanea. Dalla Collezione Premio Lissone alla collettiva "La Gorgiera del Tempo”, fino al video di Filippo Berta che si inserisce nella personale di Luigi Carboni.
TRE LIVELLI, SEI MOSTRE
I tre livelli del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone ospitano sei diversi interventi espositivi, interessati da superfici e formati talvolta opposti: teche e archivi, mostre personali e collettive, proiezioni e allestimenti salon style, nonché progetti realizzati dai laboratori per gli alunni degli istituti scolastici siti nei dintorni. Le centinaia di metri quadrati a disposizione sono difficilmente suddivisibili in settori.
Per questo motivo, il direttore Alberto Zanchetta, e l’unica curatrice coinvolta, Simona Santini, hanno preferito far confluire e convivere le differenti formule allestitive. Al livello -1, alcuni dipinti della Collezione Permanente vigilano su radici e fondamenta del museo, attraverso una parete di quadri che, nella sala dedicata a Gino Meloni, rievoca il 70esimo anniversario del Premio Lissone. Riconoscimento che nel 1946 inaugurava la prima serie di rinomate edizioni internazionali, proponendo alcuni fra i lavori che hanno portato alla fondazione, a partire dal 2000, del MAC.
DAL DITTICO ALL’ARCHIVIO
Al piano superiore, il Premio Lissone prosegue nella contemporaneità, grazie a Dittico, un dialogo a distanza tra gli affastellamenti rapidi di Giuseppe Gonella e i dissolvimenti fisionomici di Guglielmo Castelli.
Ma è a partire dal primo piano, con la lunga teca posta sul ballatoio delle scale, spazio riservato ad Arc#ive, che la disposizione museale cambia completamente densità. Mentre all’interno della teca viene fatto rivivere un percorso di tutela e sistematizzazione documentale (foto, pieghevoli, manifesti, inviti, carteggi o cataloghi) dedicato a Gabriele Devecchi e al suo Miriorama, attorno, ogni centimetro quadrato, a pavimento o a parete, s’addensa. La Gorgiera del Tempo tasta, attraverso continui dispositivi di rilevamento della superficie, il vuoto fin troppo turbato dal parquet di calpestio. In un susseguirsi di lavagne d’appunti, macchine per scrivere, dipinti, oggetti di design, articoli, disegni, assemblaggi, collage, campionature, piante, serigrafie, interventi nello spazio e a parete.
FRA NATURA E ARTIFICIO
All’ultimo piano, la monografica di Luigi Carboni, Chi può aver camminato sull’erba?, presenta numerosi lavori inediti e recenti, ricostruendo un paesaggio, tra natura e artificio, attraversato dalla luce metaforica della sfera.
Al centro della personale, la Project Room accoglie Sulla retta via di Filippo Berta. Il video del 2014 mostra una battigia calpestata da uomini e donne disposti in fila indiana. La loro traiettoria è ondivaga proprio come l’acqua che si arresta e si ritira. Le persone avanzano e al contempo si ritraggono, cercano in tutti i modi di seguire la linea tracciata dalla schiuma del mare, marcando una incostante non-retta via.
Ginevra Bria
Lissone // fino al 3 Aprile 2016
Dittico: Guglielmo Castelli & Giuseppe Gonella
Arc#ive, Volume 2: Gabriele Devecchi
La Gorgiera del Tempo
Luigi Carboni – Chi può aver camminato sull’erba?
Filippo Berta – Sulla retta via
MAC
Viale Padania 6
039 2145174
[email protected]
www.museolissone.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/51400/dittico-guglielmo-castelli-giuseppe-gonella/
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/51399/arcive-volume-2-gabriele-devecchi/
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/51402/la-gorgiera-del-tempo/
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/51401/luigi-carboni-chi-puo-aver-camminato-sullerba/
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/51403/filippo-berta-sulla-retta-via/
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