La giusta poesia dell’imperfetto. Miroslav Tichy a Milano
Galleria Six, Milano – fino al 30 marzo 2016. L'arte si deposita nell'errore ben più che nella ricerca della perfezione e della compostezza. Ce lo insegna un occhio artistico singolare, scoperto solo negli ultimi decenni tra i frammenti dell'ex URSS.
Se davanti a celebrità oggi a loro agio nel brillante mondo dello star system, credete che il mito dell’artista appartato, povero per scelta, che si procura scarti di stoffa, lattine, corde e altri materiali di recupero per realizzare i propri strumenti di lavoro, sia solo una montatura, c’è almeno un’eccezione che dovete fare: Miroslav Tichy (Netcice, 1926 – Kyjov, 2011).
Sopravvissuto al socialismo reale, fedele alle proprie idee, trascorrendo anni fra carcere e reparti psichiatrici, con lo sguardo puro di un fotografo che da voyeur osservava le donne dentro obiettivi di cartone e lenti di plexiglas, da lui stesso messi a punto per catturare la luce, ha lasciato ai posteri istantanee di una vita irreparabilmente di passaggio. Eppure, in quel passaggio, condensata, toccante. Del resto, dopo una più breve esperienza come pittore, Tichy affermava che fotografare è come dipingere attraverso la luce. Visitando la mostra, le parole di Harald Szeemann, che nel 2004 fece sì che la colossale opera di Tichy venisse esposta per la prima volta, diventano reali: “L’intensità trova sempre il suo medium”.
Lucia Grassiccia
Milano // fino al 30 marzo 2016
Miroslav Tichy
GALLERIA SIX
Piazzale Piola 5
349 6680813
[email protected]
www.galleriasix.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/50864/miroslav-tichy/
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