La trasmutazione delle immagini. Nicola Samorì a Roma

Monitor, Roma – fino al 30 aprile 2016. Nicola Samorì presenta un inedito corpus di lavori, dove il gesto violento dell’artista diventa lo spunto per una riflessione sulla destrutturazione di tempo e corpo. Sovvertendo le categorie dell’estetica.

Martoriate con lame, bruciate, strappate con le unghie e oberate da pigmenti o sostanze oleose, le superfici pittoriche e scultoree di Nicola Samorì (Forlì, 1977; vive a Bagnacavallo) raccontano, attraverso continue recrudescenze, la possibilità di ripensare l’ontologia dell’opera e di riconsiderare il degrado come fattore qualificante. Il gesto decostruttivo dell’artista emiliano, infatti, non solo fa parte del processo costitutivo dell’immagine, ma apre anche verso uno sconfinato panorama concettuale che sorge proprio dall’aggressione della materia. I violentissimi colpi inferti da Samorì alle icone dei grandi maestri del Rinascimento e del Barocco non vogliono negare le categorie formali dell’estetica, ma inducono piuttosto a trasgredirle e a sovvertirle, producendo un mutamento del significato e un’operazione di sconvolgimento dei nessi e dei riferimenti semantici che regolano la costruzione e la comprensione dell’immagine. Samorì, in effetti, mette in crisi il senso, la stabilità e l’integrità dell’opera d’arte creando un doppio movimento insieme temporale e carnale che, se da una parte imposta le basi di un dialogo dinamico con il passato, dall’altra pone di fronte alle nuove logiche della corporeità materica ferita o eccedente.

Francesca Mattozzi

Roma // fino al 30 aprile 2016
Nicola Samorì – Solo show
MONITOR
Via Sforza Cesarini 43a
06 39378024
[email protected]
www.monitoronline.org

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/52290/nicola-samori/

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Francesca Mattozzi

Francesca Mattozzi

Francesca Mattozzi ha un background da danzatrice che l’ha vista lavorare sia in TV che a teatro con coreografi di fama internazionale, quali Luca Tommassini e Martino Müller. È laureata in storia dell’arte e dell’arte ama soprattuto gli eventi perché,…

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