Tony Lewis a Firenze. Prima europea per il talento afroamericano
Museo Marino Marini, Firenze – fino al 23 aprile 2016. Curata dal direttore Alberto Salvadori, la mostra “Alms Comity and Plunder” si concentra sul valore semantico e lessicale della scrittura, sfociando in un progetto di natura esoletteraria, nel quale i confini tra le consuete categorie artistiche sembrano affievolirsi. Con una serie di interventi sui fumetti.
IL LUOGO E I MEZZI
Dopo la personale di Pablo Bronstein, che con gli Studi di scomposizione manierista ha esordito in un’istituzione museale italiana, il Museo Marino Marini prosegue nell’operazione di indagine sull’arte contemporanea, dimostrando una predilezione per i progetti capaci di innescare una relazione con la sua complessa architettura.
Seppur con modalità meno esplicite rispetto al recente caso dell’artista argentino – artefice di quelle “leggere correzioni manieristiche” condotte a partire dal Tempietto del Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti, conservato al piano terra del museo toscano – anche Tony Lewis (Chicago, 1986) si dimostra acuto ascoltatore della natura del luogo che lo ospita e, per estensione, del contesto territoriale.
Un atteggiamento che trova piena manifestazione nella scelta di affiancare, alla consueta grafite – presenza essenziale nella stesura dei suoi Floor drawing, i disegni/sculture presenti anche a Firenze in tre distinte configurazioni – un nuovo materiale.
MORALE E CONCETTUALE
Nella suggestiva e avvolgente cripta del Museo Marini, infatti, l’artista afroamericano impiega per la prima volta i pigmenti puri riconducibili alla tradizione pittorica fiorentina. La grande scritta a parete 7 Look people in the eye, che campeggia in perfetto allineamento prospettico al centro della sala espositiva seminterrata, è stata ottenuta con viti, elastici e appunti pigmenti di colore rosso, scoperti dall’artista direttamente durante la permanenza in città.
La citazione proviene da Life’s Little Instruction Book, un volume pubblicato negli Stati Uniti agli inizi degli Anni Novanta – divenuto un bestseller con oltre trenta edizioni internazionali – nel quale un padre racchiude circa 500 frasi indirizzate al figlio, prossimo al cruciale passaggio dall’adolescenza al college. Partendo da quel vademecum moralizzante, nel quale reminiscenze della cultura vittoriana riaffiorano in forma di indicazioni per i giovani della middle class americana, Lewis origina un’opera con cui sembra rafforzarsi quell’operazione di ideale avvicinamento alle esperienze concettuali che, proprio nella Firenze degli Anni Sessanta e Settanta, trovarono terreno fecondo.
FUMETTI E CANCELLAZIONI
Sebbene dal punto di vista meramente fisico, le tre sculture in grafite, carta e nastro adesivo – dalle dimensioni variabili perché sottoposte in ciascuna location espositiva a specifici adattamenti e modifiche, in modo tale da mantenere impressa sulla propria superficie la memoria dei vari passaggi – possiedano una presenza di notevole impatto, è probabilmente con la serie ispirata al fumetto che emerge il tema chiave della lotta alla discriminazione.
Ugualmente forte è qui la riflessione sul linguaggio, dal suo impiego distorto possono essere favoriti inganni, pregiudizi e divisioni, anche sociali. Intervenendo direttamente su una selezione di vignette di Calvin and Hobbes, Lewis agisce silenziando i botta e riposta tipici del codice verbale del fumetto. Oltre a intervenire annullando, in tutto o in parte, i dialoghi esistenti e a inserire nuovi, misurati termini allo scopo di attivare effetti di spaesamento o riflessione rispetto alla scena raffigurata, Lewis talvolta estremizza questa azione.
Il risultato sono collage, in forma di pagine formato A4, con ritagli di campiture di colore puro: tutto, testi e disegni, risulta cancellato.
IL VALORE DELL’EFFIMERO
Realizzata con il supporto di Regione Toscana, di Oac-Ente Cassa di Risparmio di Firenze e con la collaborazione della galleria Massimo De Carlo, Alms Comity and Plunder impone una riflessione anche sulla durata media delle opere.
In particolare attraverso i Floor drawing immette una sorta di “modalità provvisoria di visualizzazione”: quanto visibile in questi giorni a Firenze è – concretamente – irripetibile e irriproducibile altrove, perché calato nel peculiarità del luogo. Altrove, le composizioni saranno destinate a rinnovarsi con specifiche modalità. Così come a deteriorarsi.
Valentina Silvestrini
Firenze // fino al 23 aprile 2016
Tony Lewis – Alms Comity and Plunder
a cura di Alberto Salvadori
MUSEO MARINO MARINI
Piazza San Pancrazio
055 219432
[email protected]
www.museomarinomarini.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/52069/tony-lewis-alms-comity-and-plunder/
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