Aldo Spoldi. La Banca di Oklahoma è a Crema
Museo Civico di Crema e del Cremasco, Crema – fino al 29 maggio 2016. Fra interpretazioni grafiche alle pareti, pannelli esplicativi, lavori seriali di Maloberti e Arienti, esposizioni di biciclette, di prototipi su due ruote e persino di modelli d’automobile in dimensioni amplificate, il progetto quasi trentennale dell’artista cremasco ripercorre in parte la propria storia. Come trasformazione utopica della realtà.
UNA BANCA CREATIVA
Nelle sale Agello del Museo Civico di Crema e del Cremasco, la Banca di Oklahoma, fondata da Aldo Spoldi (Crema, 1950) nel 1988, trova una nuova disposizione e ripercorre i suoi passaggi costitutivi.
La nascita di questo progetto risale al 1975, quando Spoldi coordina un gruppo di artisti, poeti e critici (il collettivo Teatro di Oklahoma composto, fra gli altri, anche da Guenzi, Isgrò e da Spoldi stesso), che realizzano una pubblicazione in cui ognuno dei partecipanti ha a disposizione alcun pagine per esporre interventi propri. Seguendo la stessa apertura, la medesima accoglienza e partecipazione (“Si assume personale per il grande teatro di Oklahoma! […] Tutti sono i benvenuti! Chi vuol diventare un artista si presenti! Noi siamo il teatro che può utilizzare tutti, ciascuno al proprio posto! Diamo già da ora il benvenuto a chi vorrà sceglierci! […] Tutti sono chiamati a partecipare al “grande teatro” – della società, del sistema dell’arte – tutti possono diventare artisti avere un avvenire, ma “ciascuno al proprio posto”, ossia basta che resti “al proprio posto”) del Teatro di Oklahoma descritto da Kafka in America.
ARTE E MONETE
Nelle sale Agello, però, la storia del progetto partecipativo di Spoldi comincia a prendere piede nella realtà, con la trasformazione del Teatro di Oklahoma in Banca di Oklahoma (1988), che nel 1990 viene regolarmente costituita col nome di Oklahoma S.r.l. Di cui, dei quattro soci fondatori, l’unico artista è Spoldi. La Banca di Oklahoma ha infatti battuto moneta (coniando i Brunelli) acquistando lavori di giovani artisti, fondando musei e istituzioni, producendo automobili e biciclette da corsa (in collaborazione con la Ditta Bianchi), tentando persino scalate finanziarie e infine annunciando bancarotta.
Nonostante questo, ha anche promosso una propria rinascita finanziaria che ha dato vita a personaggi virtuali con ex studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera (l’artista Cristina Karanovic, il filosofo Andrea Bortolon, il critico Angelo Spettacoli, il fotografo Met Levi).
UN PROGETTO AMBIZIOSO
In mostra a Crema viene raccontata quasi ogni singola battuta dell’inarrestabile progetto di Spoldi, anche attraverso una selezione sporadica di lavori acquisiti con moneta-Brunelli, opere che raccolgono fra gli altri nomi di Gallizio, Baj, De Dominicis, Piacentino, Arienti, Cattelan e Maloberti.
Accanto a questa Wunderkammer, negli spazi perfettamente restaurati dell’ala che accoglie i lavori al Museo, sono stati esposti anche lo statuto, i marchi, l’assegno, le bolle di consegna, il Barone Rosso, i Brunelli e altri lavori della Banca di Oklahoma. Tra personaggi virtuali e produzioni reali appaiono alcuni modellini delle quattro automobili costituite, naturalmente, dalla fattura dell’Accademia dello Scivolo.
Ginevra Bria
Crema // fino al 29 maggio 2016
Aldo Spoldi – Banca di Oklahoma 1988-1994
a cura di Loredana Parmesani e Patrizia Gillo
MUSEO CIVICO DI CREMA E DEL CREMASCO
Piazzetta Winifred Terni De Gregorj 5
0373 257161
[email protected]
www.comunecrema.it/node/1855
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/52753/aldo-spoldi-banca-di-oklahoma/
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