L’immaginario geometrico di Franco Giuli. A Verona
Arena Studio d'Arte, Verona – fino al 26 giugno 2016. Venticinque lavori tra pittura e costruzioni ambientali. Sempre alla ricerca di spazi ambivalenti, sospesi tra verità e illusione ottica. Come in un tromp-l'oeil, dove al fascino formale della pittura si aggiunge il fascino spirituale dell'inganno, della mistificazione dei sensi.
Tra regola e libertà, rigore ed eccitazione, misura e trasgressione. Il lavoro di Franco Giuli (Cerreto D’Esi, 1934; vive a Fabriano) si basa da sempre su quella che è l’ideologia del Costruttivismo: non forme rigide, immobili, ma luoghi di verifica e di estensione, strutture che producono direttamente (o virtualmente) nuove realtà, nuove oggettività. Se si osservano le opere pittoriche in mostra (tutte degli Anni Settanta) ci si trova di fronte a campi visivi permutabili e metamorfici, dove anche la geometria si flette, si incurva, si modula. Niente operazioni rigidamente programmate o strutture a priori: Giuli suggerisce spazi che aprono la superfice, la amplificano, la moltiplicano. Come Pascal, egli pratica il “dubbio metodico” e allude a spessori insondati, a “immaginari geometrici”. E questo dialogo con l’oltre sembra farsi più concreto e tangibile nei lavori successivi, dove Giuli realizza immagini “architettoniche”, utilizzando cartoni piegati e legni tagliati. Egli arriva a far dialogare le composizioni con l’ambiente, a dislocare le materie nello spazio. La sua è sempre una trama che non si definisce, che non chiude, ma che continua a spalancare dimensioni, a sfogliare strati come un libro dai fogli infiniti.
Luigi Meneghelli
Verona //fino al 26 giugno 2016
Franco Giuli – Anni Settanta
a cura di Claudio Cerritelli
ARENA STUDIO D’ARTE
Via Oberdan 11
342 7414481
[email protected]
www.arenastudiodarte.it
MORE INFO:
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