“Nulla di quel che sembra perire, si distrugge affatto”, scriveva Lucrezio nel I secolo a.C.. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, gli fa eco Lavoisier molto tempo dopo. È elevando questi due riferimenti a postulati che Silvano Tessarollo (Bassano del Grappa, 1956) intesse il dialogo con le materie prime dei suoi lavori. Consapevole di essere parte di un tutto cosmico, l’artista assume solo temporaneamente il ruolo di demiurgo che plasma la terra, per poi lasciare la libertà agli elementi naturali e atmosferici di interferire con le opere stesse. Sacerdote di una spiritualità laica, Tessarollo invita a una riflessione sul rapporto con la natura e sulla consapevolezza di essa, allestendo i suoi lavori in dialogo con quella pala d’altare composta da tre pezzi di tronchi di acacia carbonizzati che è 8 burned III di Herman de Vries.
Maria Marzia Minelli
Venezia // fino al 16 luglio 2016
Silvano Tessarollo – Nulla nasce dal nulla
MICHELA RIZZO
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