La pittura analitica secondo Gianfranco Zappettini. A Torino
Galleria Mazzoleni, Torino – fino al 10 luglio 2016. Cinquanta opere dell’artista genovese che si è distinto come uno dei protagonisti della pittura analitica. Un focus su una lunga carriera, allestito nella sede ottocentesca di Palazzo Panizza.
Con il bianco abbacinante di superfici apparentemente monocrome, attraversate da presenze luminose ottenute senza volerlo, in un “azzeramento che nulla conceda alla rappresentazione” – come scrive lo stesso Gianfranco Zappettini (Genova, 1939) negli Anni Settanta –, si apre alla Galleria Mazzoleni la sua monografica. Con un nutrito nucleo di cinquanta opere firmate dall’artista che si è distinto come uno dei protagonisti della pittura analitica, movimento al quale la sede londinese della galleria sta dedicando un’ampia rassegna. A Torino, al piano terra dell’ottocentesco Palazzo Panizza, il pensiero va subito agli Achromes di Piero Manzoni, “dove la tela, imbevuta di caolino e di colla” – scrive il curatore della mostra Alberto Fiz nel testo critico del catalogo –, “non prevede una manipolazione della materia, ma viene esibita in quanto tale”. Un’autoreferenzialità della pittura che Zappettini spinge all’estremo per indagarne le ragioni dell’esistenza, ridotta all’operazione in sé.
Claudia Giraud
Torino // fino al 10 luglio 2016
Gianfranco Zappettini
a cura di Alberto Fiz
MAZZOLENI
Piazza Solferino 2
011 534473
[email protected]
www.mazzoleniarte.it
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http://www.artribune.com/dettaglio/evento/53428/gianfranco-zappettini/
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