Agnetti e Morandi. Differenza e ripetizione in Abruzzo
Palazzo de Sanctis, Castelbasso – fino all’11 settembre 2016. In Abruzzo, in provincia di Teramo, in un piccolo borgo arroccato a ridosso del Parco Nazionale del Gran Sasso, “Arte In Centro” propone una mostra raccolta e intrepida. Un percorso doppio, ma non speculare, un’esposizione che pone in dialogo, senza mai creare confronti diretti, le opere di due grandi artisti del Novecento.
NEL SOLCO DI DELEUZE
Arrivare a Castelbasso significa spostarsi verso il cuore dell’Abruzzo; significa inerpicarsi lungo una ripida collina del versante sinistro della vallata del Vomano, da dove si gode un panorama inatteso, che abbraccia l’Adriatico, la Maiella e il Gran Sasso. Al centro del borgo antico sorgono Palazzo De Sanctis, Palazzo Cancrini e Palazzo Clemente, quest’ultimo sede della Fondazione Malvina Menegaz.
Dal 24 luglio scorso, il programma della Fondazione aderisce anche alle pietre dei muri spessi, e perfettamente restaurati, di Palazzo De Sanctis, proponendo un percorso raccolto, un incontro espositivo che pone in dialogo, attraverso filamenti tematici sottili ma inediti, alcuni lavori di Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964) con le esplorazioni concettuali e figurative di Vincenzo Agnetti (Milano, 1926-1981). Andrea Bruciati, il curatore, sulla scia del saggio di Gilles Deleuze, Differenza e Ripetizione, appunto, introduce un percorso tra processi, approcci e pratiche che conservativamente potrebbero apparire agli antipodi. Ma che a una lettura più attenta si trasformano in necessarie analogie.
MORANDI E AGNETTI IN DIALOGO
Nonostante la presenza di un impianto illuminotecnico che talvolta sottolinea e talvolta sopraffà le superfici dei lavori presentati, la disposizione di dipinti e disegni di piccole dimensioni di Giorgio Morandi si alterna a un ritmo differente rispetto ai lavori di Agnetti. Le opere del maestro bolognese sono state disposte, dosate con estrema cura, quasi con cautela, risultando allestite come una sorta di riflesso del reale, un residuo di natura, ad esempio, della serie Foto-Graffia di Agnetti, o del suo Ritratto di un attore. Per quanto riguarda la selezione dei dipinti di Morandi, sono da segnalare due oli su tela: Vaso di Rose, 1947 (prestito della Fondazione Carima, Macerata-Museo Palazzo Ricci) e Fiori, 1962, (di appartenenza della collezione Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi-Regole d’Ampezzo).
UNA LINEA IDEALE
Nel complesso il percorso si snoda con linearità attraverso dipinti su tela, acquerelli, disegni e fotografie, come sostiene il curatore, “riguardanti tematiche loro connotative che si sviluppano come una sorta di teoria infinita per i diversi ambienti di Palazzo De Sanctis. Quella che si dipana è una linea ideale che dimostra in maniera analitica la variazione dei moduli compositivi delle nature morte del primo e degli interventi sul linguaggio dell’altro, secondo una indagine strutturale serrata e dall’estremo rigore concettuale”.
Ginevra Bria
Castelbasso // fino all’11 settembre 2016
Giorgio Morandi / Vincenzo Agnetti – Differenza e ripetizione
a cura di Andrea Bruciati
PALAZZO DE SANCTIS
Via San Nicola 17
0861 508000
[email protected]
www.fondazionemenegaz.it
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