Creatività diffusa. Quattro artisti a Carpi
Carpi, sedi varie – fino al 18 settembre 2016. A Carpi, una serie di installazioni site specific invita a rileggere storia e tessuto urbano e socio-economico della città, a partire da ricerche e suggestioni originate dal suo patrimonio museale e artistico.
VESTIRE CARPI
Da alcuni anni Carpi, grazie a un intelligente lavoro curatoriale supportato da una sinergia di pubblico e privato che ne garantisce la continuità, è sede di una serie di interventi artistici site specific, prima ospitati nella sede museale di Palazzo dei Pio e, da quest’anno, disseminati in città. Diffusa. Vestire i luoghi – il riferimento del titolo è alla moda, primario comparto produttivo della città e focus dell’attività scientifica museale per il 2016 – si propone di “portare all’esterno la stratificazione storica artistica culturale custodita all’interno di archivi e musei”, coinvolgendo un pubblico trasversale, attraverso l’accesso che l’arte contemporanea può aprire a inediti modi di lettura del contesto urbano, a diverse narrazioni della storia e delle specificità socio-economiche del territorio.
ARTE IN CITTÀ
Giuseppe De Mattia, nell’installazione Madri, porta all’attenzione dei passanti per Portico Lungo le antiche matrici lignee destinate alla xilografia conservate nel Museo, esponendo un’immagine della vetrina che le ospita nell’antica sede per le affissioni comunali. In primo piano, uno degli abiti ispirati ai camici femminili da lavoro sui quali le matrici, “madri che non possono più generare”, digitalizzate, riprendono a stampare. Sul lato opposto, un’immagine della pianta della Pieve della Sagra, anch’essa “matrice della città”.
Teresa Giannico, nel suo The Peepshow, ricostruisce, a partire da immagini d’archivio del Centro di Ricerca Etnografica, un interno tipico in cui operavano le cucitrici a domicilio. Alla scena l’artista restituisce vita e intimità attraverso l’animazione ottenuta da una sequenza di fotografie azionata dalla manovella del suo mutoscopio, congegno surreale enigmatico, per fruizione individuale, ospitato al centro del cortile d’onore di Palazzo dei Pio.
ASTRI E PASSAGGI
Francesco Pedrini irradia un intero sistema solare dalla duecentesca Torre della Sagra, dove è collocata la strobosfera-Sole, fino a diversi luoghi della città, rispettando distanze e proporzioni tra i pianeti (entro un raggio di 2,5 km). Gli astri erranti, che secondo l’astrologia rinascimentale reggevano le sorti umane (celebri gli affreschi del Ciclo dei mesi del vicino Palazzo Schifanoia di Ferrara, uno dei modelli di riferimento per la realizzazione del Palazzo dei Pio), qui invitano a percorrere la città, sottoponendosi a un’esperienza di misurazione della lontananza e della grandezza.
Diverso l’attraversamento proposto dal Passaggio fotosensibile di Fabio Sandri, in dialogo con l’Architettura cacogoniometrica- entrexit di Gianni Colombo nell’area verde di San Rocco. La verticalità e orizzontalità, perturbate dagli archi obliqui di Colombo, vengono fatte interagire e intersecare da Sandri in un rispecchiamento reciproco tra i fondi di due cassaforme sui quali è posizionato un foglio di materiale fotosensibile in impressione continua che, nei mesi, registrerà “una trama, un vestito traccia” di presenze. L’effetto, per chi attraversa, è quello di una presa di coscienza di durata, peso e postura del proprio passaggio.
Diffusa, una ragione in più per aggirarsi tra le straordinarie, metafisiche architetture rinascimentali di Carpi, anche in concomitanza con l’imminente Festival Filosofia.
Roberta Morgante
Carpi // fino al 18 settembre 2016
Diffusa. Vestire i luoghi
a cura di Luca Panaro
SEDI VARIE
[email protected]
www.palazzodeipio.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/54186/diffusa-vestire-i-luoghi/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati