Il trio nipponico delle meraviglie. Hokusai, Hiroshige e Utamaro a Milano

Palazzo Reale, Milano – fino al 29 gennaio 2017. Sono strane le rotte dell’arte: a Milano c’è infatti una grande mostra di maestri giapponesi, con opere che provengono da un museo di Honolulu. Con classici come le Vedute del Monte Fuji e la Grande onda a Kanagawa.

LE COORDINATE DELLA MOSTRA
Richiede tempo e attenzione la visita alla bella mostra proposta a Palazzo Reale, in occasione del 150esimo anniversario della firma del primo Trattato di Amicizia e di Commercio fra il Giappone e l’Italia. Era il 1866 e nel porto di Yokohama attraccava la Magenta, una pirocorvetta italiana. In quel periodo nella città nipponica aveva il suo studio il fotografo Felice Beato e anche parecchi contatti commerciali stavano prendendo avvio.
La rassegna, curata da Rossella Menegazzo, propone stampe Ukiyo-e, immagini del mondo fluttuante, di tre grandi protagonisti dell’arte nipponica del periodo Edo, Hokusai, Hiroshige e Utamaro. Stiamo parlando di un lungo lasso di tempo, un periodo di pace che va dal 1615 al 1868, in cui la cultura e l’arte ricoprono uno spazio portante.
Le opere provengono dalla collezione dell’Honolulu Museum of Art, arrivate appositamente per la mostra, una coproduzione del Comune di Milano con MondoMostre Skira. Si tratta di diverse tipologie di materiali: i surimono, silografie policrome, apparse a partire dal primo decennio del Settecento, pensati per particolari occasioni, uniscono pittura e fotografia. Quindi le Vedute prospettiche, le Vedute Celebri di cascate, le Vedute celebri di Ponti.

Utagawa Hiroshige, 41 – Narumi. Negozi che vendono i celebri tessuti shibori, dalla serie Cinquantatré stazioni di posta del Tôkaidô, 1848-49 ca. - Honolulu Museum of Art

Utagawa Hiroshige, 41 – Narumi. Negozi che vendono i celebri tessuti shibori, dalla serie Cinquantatré stazioni di posta del Tôkaidô, 1848-49 ca. – Honolulu Museum of Art

IL MONTE FUJI E LA GRANDE ONDA
Fra i materiali più affascinanti, le Trentasei vedute del Monte Fuji di Hokusai, un’opera di grande modernità, che pare richiamare il Cézanne de La Montagna Saint-Victoire. Fa parte di questo poderoso ciclo di lavori La [grande] onda presso la costa di Kanagawa, un’opera che fa parte del nostro immaginario del Paese del Sol levante.
Le vedute sono state pubblicate da Nishimuraya Yohachi tra il 1830 e il 1832, nel periodo di massima fertilità di immagini policrome dell’artista. Ma ben presto le 36 vedute sono diventate 46 fogli sciolti, a dimostrazione dell’immediato successo riscontrato sul mercato. In questo lavoro si respira una sorta di sacralità di fronte alla natura.

Kitagawa Utamaro, Ritratto di beltà, 1795 ca. - Honolulu Museum of Art

Kitagawa Utamaro, Ritratto di beltà, 1795 ca. – Honolulu Museum of Art

STAZIONI DI POSTA E MANGA
Cinquantatré sono le stazioni di posta che si sviluppano in epoca Tokugawa, quella oggetto della mostra, lungo l’arteria che porta dalla capitale amministrativa dello shogunato, Edo, l’attuale Tokyo, alla capitale imperiale Kyoto. A questo soggetto Hiroshige dedica uno straordinario lavoro, in mostra, tra il 1831 al 1849.
E ancora è in mostra lo Specchio dei poeti giapponesi e cinesi, ventisette silografie, realizzate da Hokusai. E dunque i ritratti femminili di Utamaro, vero e proprio maestro del genere.
Completano la rassegna mostra i Manga di Hokusai, il protagonista di questa mostra. Soggetti dei manga sono tutto quanto un artista può desiderare di realizzare. Sono raccolti in 15 volumi stampati dal 1814 al 1878. Scoperti in Francia dal pittore Félix Bracquemond, sono diventati fonte di ispirazione per molti artisti impressionisti e non solo, da Degas a Manet: riflessione portante e momento iniziale di molta arte del Novecento.

Angela Madesani

Milano // fino al 29 gennaio 2017
Hokusai, Hiroshige e Utamaro
a cura di Rossella Menegazzo
Catalogo Skira
PALAZZO REALE
Piazza del Duomo 12
www.hokusaimilano.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/55803/hokusai-hiroshige-e-utamaro/

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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