Fiori e foglie sembrano emergere dal cemento. A volte appena accennati, altre ben calcati, si intersecano con la maglia squadrata dell’armatura in acciaio che talora emerge. Elementi effimeri, assenti eppure fortemente presenti; le loro impronte e i residui di colore ne denunciano il passaggio. Colpisce il contrasto tra la leggerezza del fiore e la pesantezza della materia, la gentilezza e la fragilità degli elementi della natura e la rudezza del materiale da costruzione gettato vivo sopra l’ikebana, i cui fiori sono “raccolti da quello che viene scartato dal mercato o che casualmente trovo sui miei percorsi“, racconta l’artista. “Credo però che l’aspetto importante verta su una sorta di ‘non scelta’ dell’elemento di base“. Da menzionare la tecnica di realizzazione: Alessandro Piangiamore (Enna, 1976) dispone le sue composizioni floreali in casseforme rettangolari e poi vi cola sopra il cemento . Il risultato, visibile soltanto il giorno successivo, quando il cemento si è asciugato e i fiori possono essere tolti (grattati via, soffiati, seccati, combusti a fuoco), è vario e non controllabile fino in fondo dall’artista. In ogni caso di fascino inconfondibile, tra poesia, vita, morte e richiami al meglio dell’arte italiana del Novecento. La mostra è completata da alcune opere in ferro zincato e da una raccolta di sculturette in cristallo massello a “evocare dei frutti che nella loro origine decoravano una torta, per la precisione una cassata siciliana, l’unico simbolo della celebrazione celata nel titolo Quaranta, consumata quasi come atto performativo durante l’opening“.
Barbara Di Tanna
Roma // fino al 31 ottobre 2016
Alessandro Piangiamore – Quaranta
MAGAZZINO
Via dei Prefetti 17
06 6875951
[email protected]
www.magazzinoartemoderna.com
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