Bramante, Borromini, Kafka e Hitchcock. Tutto sbagliato a Roma
Galleria Varsi, Roma – fino al 13 novembre 2016. La sede espositiva capitolina dà il benvenuto al collettivo Sbagliato. Autore di un’installazione che ammicca alla letteratura, alla storia dell’arte e a un grande nome della cinematografia internazionale.
KAFKA, OGGI
Abbiamo già raccontato la storia di questo gruppo di artisti che dal 2011 incolla nottetempo sui muri della Capitale e di altre cittaà internazionali una serie di finestre iperrealistiche e decontestualizzate rispetto al prospetto architettonico che le ospita. L’illusionismo di Sbagliato ci immette in modo subliminale in una condizione kafkiana, nella quale non siamo immediatamente capaci di capire che cosa non torna: osservando l’edificio sul quale sono intervenuti gli artisti, il nostro cervello registra che c’eà qualcosa che non va, ma solo in un secondo momento possiamo renderci conto dell’esistenza di una finestra di troppo e del fatto che essa eà solo un manifesto incollato.
La nuova esposizione in galleria segna una novitàÃ, raccogliendo una serie di stampe fotografiche retroilluminate che rappresentano prospettive centrali di scale riprese dal basso. Il pezzo forte, però, è la grande installazione montata all’interno della galleria, un vano scala a pianta rettangolare posizionato in orizzontale rispetto agli osservatori che, violando le leggi della gravitaà e della percezione, possono addirittura accedervi e percorrerlo. Sulla parete terminale dell’installazione gli artisti hanno incollato uno dei loro manifesti, la fotografia della porzione di scala rimanente, le cui linee di fuga creano un’illusione architettonica che ricorda Bramante nel coro di San Satiro o Borromini alla Galleria Spada.
STRANIAMENTI INCROCIATI
Con questo intervento gli artisti radicalizzano la loro posizione e aumenta quel senso di straniamento che le loro opere comunicano. Tuttavia Sbagliato si mantiene fedele ai propri mezzi e al proprio linguaggio, continuando a esprimersi attraverso la decontestualizzazione degli elementi architettonici – “window” e “stair” sono due degli “elements” censiti da Koolhaas nella sua Biennale.
Il titolo della mostra e il suo tema non possono non evocare la scena finale del celebre Vertigo, nel quale Hitchcock ha rappresentato la sensazione della vertigine muovendo in verticale la camera dentro il modello di una scala e, contemporaneamente, variando l’ottica dell’obiettivo allo scopo di farla sembrare molto piùà alta. Per sapere se la ìrappresentazione della vertigineî eà riuscita anche ai tre artisti romani, l’unico modo eà entrare fisicamente dentro la loro installazione.
Francesco Napolitano
Roma // fino al 13 novembre 2016
Sbagliato – Vertigine
a cura di Chiara Pietropaoli
VARSI
Via di San Salvatore in Campo 51
06 68309410
[email protected]
www.galleriavarsi.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/56572/sbagliato-vertigine/
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