Prove di cubismo per Karol Radziszewski. A Varsavia
BWA, Varsavia – fino al 28 ottobre 2016. Metti uno degli artisti polacchi più talentuosi davanti a un mostro sacro come Picasso. Il risultato è “Ali”, un progetto irriverente, che mescola stilemi cubisti e simboli della tradizione iconografica nazionale polacca.
UN ARTISTA TALENTUOSO
Abilità nell’uso del medium, presenza fisica del lavoro, e una profonda consapevolezza teorica del soggetto affrontato. Queste tre componenti sono state una necessaria costante nella ricerca di Karol Radziszewski (Białystok, 1980), tanto da confermarlo nel corso degli anni come uno tra gli artisti contemporanei polacchi (pardon, europei) più talentuosi e multiformi, capaci di spaziare tanto negli argomenti trattati quanto nelle tecniche utilizzate – dal video alla performance alla fotografia. L’ultima mostra, in corso presso la BWA Gallery di Varsavia, non è che la felice controprova delle sue capacità.
UN’OPERAZIONE D’ARCHIVIO
Il progetto Ali si propone come una sorta di incursione all’interno della narrazione storica contemporanea polacca: a essere riscoperta e indagata è infatti la figura di August Agbola O’Brown, musicista jazz nigeriano vissuto a Varsavia a partire dagli Anni Venti, il quale decise di prender parte alla lotta di resistenza della città contro l’occupazione nazista, sotto lo pseudonimo di “Ali”.
Unico uomo di colore a combattere in difesa della capitale polacca, il soldato e musicista africano viene oggi riscoperto da Radziszewski con una operazione d’archivio quanto mai puntuale, che non solo riabilita una figura inedita nella storia e nell’iconografia bellica nazionale, ma che anche – indirettamente – evidenzia la drammatica inversione ultra-nazionalista avvenuta da pochi mesi a questa parte nel Paese, con la conseguente ondata di razzismo e intolleranza risvegliata nel popolo polacco.
LA CITAZIONE CUBISTA
La mostra si presenta come una raccolta di dipinti ad acrilico di medie e grandi dimensioni. Il ritorno alla pittura da parte dell’artista, dopo anni di distanza nonostante la sua formazione accademica, sembra di per sé un dato considerevole. Ma quello che più colpisce è la soluzione formale scelta da Radziszewski: ogni lavoro è infatti realizzato attraverso un’accurata emulazione degli stilemi picassiani.
Ricorrendo a effetti monocromi giocati prevalentemente sul grigio, l’artista rivisita la figura di Ali, alternandola a elementi classici dell’iconografia utilizzata dal pittore spagnolo, fino alla vera e propria citazione di dettagli tratti dalle opere del maestro iberico.
È così che corpi sfatti e angolazioni sovrapposte vengono mescolati a simboli della resistenza polacca, dando vita a un affascinante – e per certi versi divertito – archivio visuale in cui immagini estratte dalla tradizione nazionale convivono con motivi cubisti e africaneggianti.
LA MOSTRA
Il risultato è una mostra compatta, aperta a interpretazioni diverse, che toccano tanto l’analisi storiografica – con la messa in discussione della narrazione storica ufficializzata – quanto quella estetica – con una vivisezione della tradizione dell’arte moderna finemente operata da Radziszewski.
Agli sgoccioli di questo 2016, decisamente uno dei progetti espositivi polacchi più riusciti dell’ultimo anno.
Alex Urso
Varsavia // fino al 28 ottobre 2018
Karol Radziszewski – Ali
BWA WARSZAWA
Ul. Jakubowska 16/3
+48 (0)72 5536075
www.bwawarszawa.pl
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