LOS FELIZ?
Los Feliz di Edgar Honetschläger (Linz, 1967) è l’appendice iconografica dell’omonimo lungometraggio. Concettualmente legato a Los Feliz, la regione di Los Angeles al confine con Hollywood, il film e la mostra svelano il vanesio mito della terra della felicità: lì dove non piove mai, dove i prati sono sempre curati e si vive della propria immagine.
L’installazione dedicata alla chimera cinematografica riduce sullo stesso piano lo sdoppiamento tra realtà e finzione, senza virtuosismi. Los Feliz crea così un varco percettivo sui retroscena del road movie: le scenografie di elettrodotti su route desolate rappresentano un’America bidimensionale in bianco e nero, mentre il processo cinematografico viene palesato nella ricostruzione della scena dinanzi alla camera, che, proiettata direttamente su uno schermo, fa cessare l’illusione. L’artista-regista lavora di prospettiva, rendendo il pubblico soggetto e non oggetto della visione, in una realtà scevra dallo stereotipo della felicità nella sua ingannevole perfezione.
IL ROAD TRIP CRISTIANO
Il risultato è un percorso in progressiva rarefazione nel road trip americano, che da Roma approda a Los Angeles, evocando i luoghi dove il regista ha vissuto. Il collegamento diretto tra le due realtà iconiche, Città del Vaticano e Hollywood, è conforme al loro establishment, fondato sulla produzione e la manipolazione delle immagini, poiché “coloro che creano immagini dominano il mondo”. La dimensione religiosa lega la mostra a Paintings of Violence (Why I am not a mere Christian) di Rachel Howard, ospitata nel padiglione 9B del Macro Testaccio: ricorrendo a un accento marcatamente temporale, nel video di presentazione del film, tre bizzarri cardinali usano l’immagine quale “rappresentazione” del mondo, strizzando l’occhio al potere dell’industria cinematografica.
TRA ARTE E CINEMA
Un dialogo tra arte e cinema che è un’invettiva contro il simbolismo occidentale, contro l’uso dell’ideale dell’amore e dell’eterna giovinezza quale antidoto all’incertezza esistenziale contemporanea. E il disincanto è espresso dalle stesse parole di Honetschläger: “La fama è ciò che la ragazza cerca. L’amore è ciò che la signora dall’Estremo Oriente non può sentire. La profondità è ciò che desideriamo. Il 3D è ciò che otteniamo. Gli Stati Uniti delle immagini”.
Rossella Della Vecchia
Roma // fino al 18 ottobre 2016
Edgar Honetschläger – Los Feliz
a cura di Mario Codognato
MACRO TESTACCIO
Piazza Orazio Giustiniani 4
06 0608
[email protected]
www.museomacro.org
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/55887/edgar-honetschlager-los-feliz/
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