Fixed Action Pattern indaga la natura delle cose partendo da un rimando preciso agli studi scientifici riferiti ai comportamenti meccanici innati e stereotipati propri degli esseri viventi. La ricerca dell’innesco dell’azione, che negli animali diventa criterio tassonomico di riconoscimento di una specie e si lega alla sua sopravvivenza, assume, secondo Adriano Amaral (Ribeirão Preto, 1982), un’attesa illusoria per l’essere umano verso lo stimolo ad agire, una sospensione temporale raccontata rileggendo e modificando con gesti deliberati l’oggetto di produzione. I moduli di azione fissa ipotizzati si frammentano in percorsi disegnati e scanditi dal ritmo delle cose legate in modo imprescindibile al pavimento e ai perimetri dello spazio vissuto, permettendo alle cose stesse di emergere attuando la curvatura forzata di un tubo di metallo o la sospensione nello spazio. L’illusione che ne deriva è di una spontanea naturalità, una intrinseca involontaria presenza vitale donata dal suo creatore al materiale sintetico di cui si compone l’oggetto.
Stefania Rinaldi
Pistoia // fino al 5 novembre 2016
Adriano Amaral – Fixed Action Pattern
SPAZIOA
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