Michele Zaza. Cosmologia universale a Milano
FM Centro per l’Arte Contemporanea, Milano – fino al 23 dicembre 2016. Una grande antologica permette di ripercorrere tutta la carriera di Michele Zaza. Dai primissimi lavori fino alle opere messe a punto oggi, in una passeggiata alla ricerca di una cosmologia universale.
UN LUNGO VIAGGIO
Attraverso l’antologica attualmente organizzata dalla Galleria Giorgio Persano, curata da Elena Re e ospitata negli spazi di FM Centro per l’Arte Contemporanea, è possibile rintracciare tutto il percorso di Michele Zaza (Molfetta, 1948). È una mostra di grande respiro che inizia con lavori storici come Simulazione d’incendio (1970), il primo realizzato dall’artista, e poi passa a opere come Mimesi (1975), che stupì Yvon Lambert e proiettò Zaza nel panorama artistico internazionale. Ma il viaggio prosegue e va ben oltre. Tra i numerosi lavori, l’esposizione infatti accoglie anche il primo video realizzato da Zaza, Cielo abitato (1985) e, attraversando la produzione degli Anni Novanta, si completa con i lavori più recenti degli Anni Duemila.
INTIMITÀ E TEMPO
Una complessità fatta di pochi elementi ed espressa in una sfera intima caratterizza l’intera produzione artistica di Zaza. Il percorso cronologico della mostra dispiega gli elementi stessi di questo suo mondo. Dai genitori dell’artista, figure archetipiche, a cui nel tempo seguono la moglie, la figlia e l’attuale compagna. Alla casa, luogo segreto trasfigurato in spazio universale, dove si fondono il tempo vissuto e il concetto del tempo attraverso la sequenza fotografica, e dove le performance sono in realtà momenti di vita vera perché fatte in assenza di pubblico. Fino ai materiali come l’ovatta o le molliche di pane, che diventano nuvole o stelle grazie alla forza espressiva dell’artista.
DALL’ASTRAZIONE ALLA COSMOLOGIA
L’impostazione cronologica della rassegna permette di apprezzare l’evoluzione artistica di Zaza, che, a partire da un’astrazione concettuale, arriva a delineare una vera e propria cosmologia universale assai evidente negli ultimi lavori. L’opera di Zaza emerge dunque in tutta la sua forza, e la visione complessiva di un percorso così unico e coerente appare attraverso una galleria di immagini che non intendono approdare a una risposta definitiva, ma che esprimono il senso di un tempo sempre presente, con un linguaggio universale giocato attraverso frammenti di umanità. Le venature antropologiche pescano l’essenza della vita per portala all’interno dell’opera, in una costruzione formale che proietta su chiunque un’ombra di assoluto.
Dario Moalli
Milano // fino al 23 dicembre 2016
Michele Zaza – Opere/Works 1970–2016
a cura di Elena Re
FM CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Via Piranesi 10
02 73981
[email protected]
www.fmcca.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/56858/michele-zaza-opere-works-1970-2016/
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