Tutte le inquietudini della notte. Edmund de Waal a Vienna
Kunsthistorisches Museum, Vienna – fino al 29 gennaio 2017. Abbiamo trascorso la notte nel museo austriaco in compagnia dell'artista britannico Edmund de Waal, che ha approfondito il tema della sua mostra, "During the night", attraverso le reazioni di curatori, scrittori, storici e psicanalisti. Con un intermezzo musicale di Franz Bartolomey, primo violoncello dell'orchestra filarmonica di Vienna.
Nel 2012 il Kunsthistorisches Museum ha iniziato un nuovo progetto curatoriale, chiedendo ad artisti di fama internazionale di selezionare alcune opere della ricchissima collezione del museo. La prima mostra, The Ancients Stole All Our Great Ideas, è stata curata dall’artista americano Ed Ruscha. Per la seconda mostra di questa serie è stato invitato Edmund de Waal (Nottingham, 1964), grande ceramista e scrittore del bestseller Un’eredità di avorio e ambra.
Un filo rosso collega l’artista a Vienna, i suoi bisnonni Viktor ed Emmy von Ephrussi, vivevano a Parigi e a Vienna in un fastoso palazzo della Ringstrasse, un secolo fa, prima che Hitler entrasse in trionfo nella capitale austriaca e avessero inizio le persecuzioni e i saccheggi nelle case degli ebrei, come de Waal descrive nel suo romanzo. La collezione di cui narra è composta da 264 netsuke giapponesi appartenenti da generazioni alla sua famiglia. La piccola lepre dagli occhi d’ambra che accoglie i visitatori all’ingresso della mostra è il suo amuleto ed è simbolicamente posta all’ingresso di questo viaggio nei misteri della notte.
DREAM VISION
Negli ultimi tre anni, Edmund de Waal ha visitato ripetutamente le collezioni del Kunsthistorisches Museum per osservare un gran numero di oggetti sia nelle sale aperte al pubblico sia nei depositi del museo. La selezione dell’artista, sotto il titolo di During the night, prende come punto di partenza un acquarello di Albrecht Dürer raffigurante un incubo. Quasi cinquecento anni fa, nel 1525, Dürer fu svegliato da un sogno. Durante la notte tra mercoledì e giovedì dopo Pentecoste, aveva avuto nel sonno la visione riprodotta nel suo acquarello.
Così Edmund de Waal descrive questa vibrante raffigurazione: “La massa d’acqua fa tremare la terra. Il vento, il suono e la lentezza del diluvio – l’inevitabilità di questa apocalisse è terrificante. Seguo Dürer, la sua linea di pensiero. È la sua solitudine che mi parla. Egli non può controllare ciò che sta accadendo, ma solo registrare ciò che si ricorda, quello che vede, quello che sente. Questa esattezza non è auto-protezione. È un modo di affrontare ciò che sta accadendo quando il mondo è instabile. Durante la notte siamo soli e vulnerabili, le certezze scompaiono. Dürer dipinge e scrive per vedere cosa accadrà, per cogliere i confini del suo controllo”.
TRA SOGNO, ANSIA E INQUIETUDINE
Altre rappresentazioni di sogno, ansia, dissonanza, inquietudine e il momento di transizione tra la veglia e il sonno sono state selezionate tra le opere dalla Pinacoteca, la Kunstkammer, la raccolta di antichità greca e romana, la biblioteca, la collezione di strumenti musicali storici, il Tesoro imperiale e la Kunstkammer del castello di Ambras, a Innsbruck. Alcune sono sicuramente familiari ai visitatori e altre meno.
Il ruolo di de Waal non doveva essere quello del curatore del museo, alleggerito così dalle restrizioni delle convenzioni tradizionali della museografia; doveva proporre una nuova lettura e comprensione di tali oggetti alterando la loro collocazione e il loro contesto per tracciare nuove linee di collegamento con il passato. Il filo che unisce questi oggetti è l’occhio di chi li ha scelti. Essi rappresentano una personale reinterpretazione del passato. La sfida, da parte dei visitatori, è cercare di abbinare il proprio occhio al suo, per capire i motivi della sua scelta. Siamo incoraggiati a rivedere le opere che riteniamo di conoscere bene. In tal modo, approfondiamo la nostra comprensione del lavoro di de Waal e le decisioni alla base di esso. Egli ha sempre avuto un profondo interesse per la vita degli oggetti, in particolare quelli decontestualizzati. Lo vediamo nel suo lavoro in ceramica, lo leggiamo nei suoi romanzi, e ora siamo in grado di percepirlo in questa mostra.
LA KUNSTKAMMER DELL’ARTISTA
La mostra termina con una vetrina, un quadro astratto, che racchiude alcuni oggetti realizzati da de Waal, descritti da lui così: “Non tutti gli oggetti danno conforto. Essi si trasformano durante la notte, portando con sé l’ansia. In questa vetrina vi sono frammenti di porcellana, scatole di alluminio argentato, pallini di piombo, fogli di piombo tagliati e recipienti neri smaltati con ossidi. Questo è il mio genere di Kunstkammer, il mio luogo di meraviglia, bellezza e pericolo”. Riemersi dalle oscurità della notte, ritroviamo la lepre dagli occhi d’ambra a confortarci.
Giorgia Losio
Vienna // fino al 29 gennaio 2017
Edmund de Waal meets Albrecht Dürer – During the Night
KUNSTHISTORISCHES MUSEUM
Maria-Theresien-Platz 1010
[email protected]
www.khm.at
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