Share Festival arriva quest’anno alla sua settima edizione con un programma ricchissimo di eventi. La manifestazione torinese, una delle pochissime nel nostro Paese a dare spazio alla new media art, indagando con costanza i rapporti tra arte, società e nuove tecnologie, si svolgerà al Museo di Scienze Naturali dal 2 al 13 novembre 2011.
una delle pochissime nel nostro Paese a dare spazio alla new media art, indagando con costanza i rapporti tra arte, società e nuove tecnologie, si svolgerà al Museo di Scienze Naturali dal 2 al 13 novembre 2011.
Come nelle scorse edizioni, una parte importante della nuova edizione del Festival sarà costituita dalla mostra delle opere finaliste per lo Share Prize 2011, il premio che fin dalla sua nascita si propone di scoprire, promuovere e supportare le arti digitali.
La giuria del Prize, composta da Simona Lodi e Bruce Sterling, ha annunciato la lista dei sei finalisti, mentre il vincitore assoluto verrà proclamato il 2 novembre dopo l’opening della mostra.
Artribune vi offre la possibilità di dire la vostra, votando uno dei sei lavori arrivati in finale. Il vostro preferito riceverà una menzione speciale e sarà intervistato da uno dei nostri redattori.
Ma ci sarà un vincitore anche tra i votanti! Share Festival mette a disposizione un ingresso Vip, che vi permetterà di vedere la mostra in anteprima, conoscere gli artisti, ricevere una copia del catalogo e partecipare a una serata speciale chiusa al pubblico. Artribune, invece, vi regala un abbonamento di un anno al nostro magazine cartaceo! Cosa aspettate a votare?
Regolamentio
- Durata: è possibile votare dal 17 al 30 ottobre 2011 a mezzanotte
- Come votare: la preferenza deve essere espressa utilizzando la zona commenti in fondo a questa pagina
- Numero delle preferenze: è possibile esprimere una sola preferenza
- Contatti: è necessario inserire il proprio indirizzo e-mail per essere contattati in caso di vincita (non verrà pubblicato nella pagina)
- Scelta del vincitore tra i votanti: il vincitore verrà estratto a sorte con un meccanismo di scelta casuale effettuato da un software
- Comunicazione al vincitore: il vincitore verrà contattato esclusivamente via e-mail all’indirizzo inserito al momento della votazione
- Premi in palio: al vincitore verrà offerto un abbonamento gratuito della durata di un anno ad Artribune Magazine e un ingresso Vip allo Share Festival (visita mostra in anteprima, partecipazione a serata speciale, catalogo)
Opere finaliste
Il premio quest’anno verte sull’argomento della 7° edizione di Share Festival dal titolo Cops & Robbers. Il tema si ispira a pratiche artistiche come l’appropriazionismo, l‘interventismo, il plagiarismo, che possono essere lette in una chiave che oggi fa del fake, mash up e remix un’estetica che sconfina in espressioni artistiche di frontiera e nel superamento delle consuetudini della legalità.
Nell’ottica di questa edizione è stato selezionato un perfetto furto di dati, dove attraverso un software realizzato ad hoc gli artisti hanno collezionato dati da più di 1.000.000 di utenti di Facebook. Face-to-Facebook di Paolo Cirio e Alessandro Ludovico ha minato la fiducia delle persone che credevano che Facebook fosse come sorridere in un’eterna festa, senza essere consapevoli che i loro dati personali sono una miniera d’oro, consegnati al business in cambio di una melliflua socialità allargata/aumentata.
Il gesto infantile di tirare con la fionda di un gruppo di artisti pranker – IOCOSE – invece di deturpare, ha deturnato l’opera di un artista cinese dissidente in un famoso museo londinese, appropriandosi dell’opera stessa hanno eluso la sorveglianza e creato sconcerto tra il pubblico. Chi è l’autore ora?
Altri artisti invece si sono divertiti giocare a scacchi con delle Telecamere di Sorveglianza. Il duo svizzero !Mediengruppe Bitnik ha messo in atto un hackeraggio dello spazio pubblico della Città come pratica artistica e iniziato una partita non ancora terminata. Chi sorveglia i sorveglianti ha però fatto già scacco matto.
L’artista olandese Geert Mul ha costruito un oggetto che consente alle persone che lo usano di acquisire materialmente la capacità di generare dal magmatico contenuto della rete – una facoltà divina trasferita temporaneamente – nuovi percorsi narrativi con i milioni di terabite di immagini e suoni depositati on line. Un remix divino.
Un microrganismo (tardigradi), capace di sopravvivere nel cosmo, si trova a competere con il proprio avatar per accaparrarsi l’affetto del pubblico. L’uno dipende dalla vita dell’altro ed entrambi gareggiano per affermare chi ha più bisogno di cure: una fiction perfetta tra l’originale e la copia virtuale realizzata da Douglas Easterly e Matt Kenyon.
I media sono ancora un sistema funzionale alla democrazia o piuttosto il suo contrario? Un dispositivo simile a una spina elettrica costruito da Julian Oliver e Danja Vasiliv garantisce alle persone comuni di avere il proprio turno nel poter manipolare le notizie veicolate dai sistemi wireless per creare la propria propaganda dal basso. Un passo in più nelle hackeraggio mediatico.