Tra Arte e Esperienza, Capitolo I – “Action Painting, Informale, Spazialismo”

“Tra Arte e Esperienza” – 2009 cap I – ‘Action Painting, Informale, Spazialismo’, 29′ autore: Jade Vlietstra regia: Tayu Vlietstra creative: FF fusionefilm produzione: Rai Educational – ‘Magazzini Einstein’ Una collezione di piccoli cammei storico-critici, per ripercorrere, tra foto d’archivio, filmati d’epoca, interviste, testimonianze, racconti, la parabola dell’arte contemporanea, dal dopoguerra fino agli anni Novanta. […]

“Tra Arte e Esperienza” – 2009
cap I – ‘Action Painting, Informale, Spazialismo’, 29′
autore: Jade Vlietstra
regia: Tayu Vlietstra
creative: FF fusionefilm
produzione: Rai Educational – ‘Magazzini Einstein’

Una collezione di piccoli cammei storico-critici, per ripercorrere, tra foto d’archivio, filmati d’epoca, interviste, testimonianze, racconti, la parabola dell’arte contemporanea, dal dopoguerra fino agli anni Novanta. Artisti, opere, movimenti, correnti, teorie estetiche: il best of di cinquant’anni di storia dell’arte, prima sugli schermi Rai, adesso su Artribune Television.

Si comincia con il focus dedicato a “Action Painting, Informale, Spazialismo”. A farci da guida con commenti e riflessioni, pagina dopo pagina, ci sono: Philip Rylands, direttore della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia; gli storici e critici d’arte Maurizio Calvesi, Germano Celant, Flaminio Guadoni, e poi Christopher Rothko (figlio del maestro), Carla Panicali, mercante d’arte, Jannis Kounellis.
Qui e là, come gemme rare, anche le parole degli artisti, ispirate, dense, a volte capaci di gettare una luce chiarificatrice su scelte estetiche estreme, innovative, spesso contestate. Come nel caso di Lucio Fontana, che con disarmante semplicità spiegava: “Io buco, passa l’infinito di lì, passa la luce. Non c’è bisogno di dipingere. Tutti hanno creduto che io volessi distruggere, ma non è vero: io ho costruito, non distrutto… È lì la cosa”. A fargli da eco le parole di Kounellis, oggi: “Dall’altro lato di quel taglio, c’è una possibilità senza dubbio rivoluzionaria”.
O come nel caso di Mark Rotkho, che nella solitudine meditativa della sua pittura, intrisa di sentimento del sacro, capì che “lo strumento più importante che l’artista forgia mediante la pratica costante è la fede nella sua capacità di produrre miracoli, quando ce n’è bisogno. I dipinti devono essere miracolosi, nel momento in cui uno viene ultimato l’intimità fra la creazione e il creatore è finita: egli è un estraneo. Il dipinto dev’essere per lui, come per chiunque altro lo guarderà più tardi, una rivelazione, la risoluzione inaspettata e senza precedenti di una necessità eternamente conosciuta”.
E ancora Jackson Pollock, a raccontare delle sua danze sulla tela distesa in terra, disegnando arabeschi di colore a metà tra l’istinto ed il controllo, fino ad inventare un nuovo modo di intendere lo spazio pittorico. Di lui Kounellis dice, qui, senza mezzi termini: “Pollock è un eroe americano, perché inventa lo spazio americano“. Come dire, tutto iniziò con il dripping e l’action painting.
E poi Jean Dubuffet, con la sua dichiarazione d’amore per la follia, necessario orizzonte dell’arte; Alberto Burri, scienziato della materia e scandaloso poeta di suture e ossidazioni; Emilio Vedova, e le sue lezioni sul gesto e lo spazio, con tutta la rabbia sensuale dei suoi rituali barocchi; Francis Bacon, a spiegare quanto fosse difficile fare un ritratto rifuggendo l’illustrazione in favore dell’apparenza delle persone: cercarne la somiglianza, ma solo per creare un’immagine delle loro menti.
La cesura del secondo dopo guerra: arte come luogo del corpo, fattosi pensiero. E fu proprio Fontana a dire, in una vecchia registrazione che ritroviamo nel film: ““Io oggi penso che l’arte sia pura filosofia”.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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