La fiaba del calzolaio prodigioso. Firenze celebra Salvatore Ferragamo
Una storia di passione, talento, dedizione. Il Museo Salvatore Ferragamo racconta l'avventura del grande designer italiano. Mixando realtà e fantasia. Mentre un piccolo film mette in scena la fiaba di un bambino che sognava di fare il ciabattino
Il primo paio di scarpe lo disegnò per una delle sorelle. E da allora fu amore incondizionato. Salvatore Ferragamo era ancora un ragazzino quando capì cosa voleva da fare da grande; e lo capì per davvero, mettendosi d’impegno per realizzare quel piccolo sogno di artigiano. Nato nel 1898 a Bonito, in provincia di Avellino, fece la sua gavetta a Napoli, lavorando a bottega da un calzolaio; poi, tornato nel paese natio, aprì un negozietto in cui confezionava a mano scarpe su misura per signore. E fu l’inizio di una lunga e felice avventura imprenditoriale. L’America arrivò presto, nel 1914, cercando fortuna insieme a un fratello, già trasferitosi a Boston; quindi la California, con una bottega tutta sua a Santa Barbara, i corsi di anatomia alla University of Southern California e la collaborazione con L’American Film Co. Da qui a Hollywood il passo è breve: nel 1923 apre l’Hollywood Boot Shop e in breve diventa il “calzolaio delle stelle”. Il mito Ferragamo esplode. E continua anche in Italia, dove tornò dopo 13 anni di carriera statunitense, aprendo a Firenze la sua prima azienda.
Inutile citare i nomi delle tante star, attrici, celebrità del jet set internazionale che sceglievano, rigorosamente, calzature targate S.F. Un marchio d’eleganza, qualità, estro, un mix di classe ed avanguardia: esplodeva la febbre del made in Italy, che negli anni ’40-’50 contagiava i salotti bene e lo star system.
Una storia esemplare del genio italiano, quella di Ferragamo. Un pezzo del Bel Paese che tanto racconta di un’epoca culturale ed economica, del suo incipit, del suo exploit e del suo tramonto. Una storia che oggi il Museo Ferragamo mette in scena, con una grande mostra che ha il sapore di una fiaba. “Il calzolaio prodigioso” (19 aprile 2013- 31 marzo 2014) è un originale progetto espositivo – curato dalla direttrice del museo fiorentino, Stefania Ricci, insieme a Sergio Risaliti e Luca Scarlini – in cui fiabe, miti e leggende sul tema “ scarpe” e “ciabattini” si intrecciano con la biografia del grande designer campano.
In mostra decine e decine di modelli, tacchi-gioielli, volumi illustrati, proiezioni di film e documentari, partiture musicali, opere d’arte e storie fantastiche create ad hoc; e ancora una sezione con sculture e disegni di Mimmo Paladino, dedicati a Ferragamo, e un fumetto di Frank Espinosa sulla sua vita. Tra i corti, anche un gioiellino nuovo di zecca: White Shoe, diretto da Mauro Borrelli, è una favola delicata, satura di magia, che inizia più o meno così: “Nel giorno della prima comunione della sorella, il piccolo Salvatore ha creato in segreto un paio di scarpette bianche: in una stanza illuminata soltanto dalla luce di una candela, con mezzi di fortuna e nel corso di una lunga notte…”.
– Helga Marsala
www.museoferragamo.it
www.whiteshoe.ferragamo.com
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