Fuori Contesto. Una sezione tutta italiana per Videoakt, la biennale del video di Barcellona
Un'anticipazione della sezione itaiana di Videoakt, la Biennale di Barcellona dedicata alla videoarte. Curata da Fabrizio Pizzuto, la rassegna presenta cinque video di giovani video artisti. In anteprima le opere di Chiara Tommasi e del duo Fabio Scacchioli-Vincenzo Core
A Barcellona è tempo di arti elettroniche. Al via Videoakt International Videoakt Biennial, biennale interamente dedicata alla video arte, che per il terzo anno calamiterà il pubblico di appassionati e addetti ai lavori tra il 25 e il 29 di giugno. Con un’edizione berlinese, che affianca quella spagnola, Videoakt è una piattaforma di connessione tra artisti e curatori, tra istituzioni e organizzazioni di settore, con tanto di open call rivola ai giovani video artisti, per l’assegnazione di un premio.
Spazio anche all’Italia, quest’anno, con una sezione dal titolo Fuori Contesto, curata da Fabrizio Pizzuto: “Una speculazione in cinque punti – come la definisce lo stesso curatore – sul senso di un’immagine in base al suo contesto. Immagini rubate, catturate, precedentemente girate con tutt’altra traiettoria, materiale di archivio, video installazioni o video disponibili in open source vengono cambiati di senso e piegati ad un nuovo discorso dai 5 artisti presentati”. Programma conciso e definito. Che attraverso cinque diverse prospettive, cinque sguardi sul reale, fa il punto su una modalità precisa di concepire la pratica della video arte: attingere da materiali preesistenti, manipolarli, trasformarli con un’operazione di alchimia elettronica, leggendo il reale attraverso la sua rappresentazione. Tutte storie di trasmutazioni a catena, al centro di uno schermo: le immagini delle cose come simulacri necessari, mentre la dimensione artificiale diviene filtro, materia grezza da cui operare una ri-generazione, una scrittura nuova.
Bruno Antonio Menei Hurtado, Chiara Tommasi, Fabio Scacchioli e Vincenzo Core, Cesar Meneghetti, Mauro Santini: dalla rosa dei nomi proposti da Pizzuto, ne abbiamo selezionati due. Eccoli, in versione integrale, per una preview esclusiva del festival barcellonese.
Chiara Tommasi, Losing Focus, 2011, 3.23
Presente in “Fuori Contesto” con l’opera del 2012 Ti amo lo giuro ti amo ti amo davvero, Chiara Tomasi fa il bis, con una ghost-track inserita a sorpresa dal curatore. Losing focus gioca con il classico fenomeno della perdita del fuoco, tramutandolo in artificio onirico, strumento di annebbiamento dell’immagine, per uno stato di coscienza liquido. Il video è un footage di memorie sparse, trip visivo-narrativo costurito come una fiaba carezzevole. E mentre scorrono lo sguardo e le cose, la lingua giapponese dischiude parole compiute ma misteriose: un testo come un brano musicale, un paesaggio di suoni puri. E’ il tempo della non ragione e dell’emotività, il luogo della perdita e dell’abbandono dolce. Essere in un film e galleggiarci dentro. Lasciando che la comprensione passi dai canali emotivi, non più da quelli razionali. In dissolvenza.
Fabio Scacchioli e Vincenzo Core, Spettrografia di una battaglia, 2012, 3:43
Già selezionati per il 68° Festival del Cinema di Venezia, Fabio Scacchioli e Vincenzo Core da qualche tempo formano una squadra. Il primo lavora col video, l’altro con il suono. Insieme generano partituire molteplici e armoniche, in cui la sound track è parte integrante dell’immagine in movimento. Spettrografia di una battaglia pesca nel territorio dell’astrazione, partendo però da suggestioni cinematograrfiche noir. Protagonista è la luce, strumento pittorico in grado di rileggere singoli fotogrammi decontestualizzati e ricompsoti in una sceneggiatura nuova: intensiva, dissolta, ricombinata, messa in movimento da lampi, tagli, discronie. Tra iconoclastia e persistenza della visione.
Helga Marsala
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