Errabondare non è una colpa. Immagini e parole in transito, da RAM radioartemobile

In occasione dell'opening di Camere #19, RAM ha ospitato, nei suoi spazi romani, una tavola rotonda costruita intorno ai temi della mostra. Una riflessione su viaggi, territori, esperienze di attraversamento, con le opere di Marinus Boezem, IRWIN, Felice Levini e un testo di Francesco Serrao

Di notte, si sa, girano le streghe e gli avvoltoi. Nel corso del mare e del tempo vedemmo onde alte e gigantesche abbattersi sulle fondamenta del Castello Murat. Eravamo a Pizzo Calabro. Era d’autunno, mio nonno a letto intento a leggere un giornale, la tazza di caffè appena preso sul suo comodino. Fischiava, fischiava forte il vento quella notte, entrava tra le persiane e le fessure delle finestre; io avevo paura, paura di tutto…”.
Così comincia il breve testo di Francesco Serrao, che ha il sapore di una fotografia velata di inquietudine, o di una storia senza tempo: istantanea scolpita della memoria, in cui tutto quel che accade è una maniera di sentire, un sentimento del tempo e dello spazio, l’immagine di un temporale negli occhi dell’infanzia, i suoni, i fulmini, le assenze e le presenze. E il sapore di una strana notte, senza sonno né racconto, da non dimenticare mai.
È intorno a questo testo che si struttura e si condensa il progetto “Camere #19”, diciannovesimo appuntamento di un ciclo espositivo inaugurato da RAM – radioartemobile. Marinus Boezem, IRWIN e Felice Levini segnano le rotte di un viaggio fisico e mentale, facendosi viaggiatori doppi: di se stessi e dei propri territori, come anche del testo di Serrao.
Le parole di “Errabondare non è una colpa” diventano così il fulcro poetico di questo migrare molteplice. Così, le dodici mappe antiche di città europee, esposte da  Marinus Boezem, sono modificate e ricollocate temporalmente grazie all’intersecazione delle mappe meteo del KNMI, l’Istituto Meteorologico Olandese; mentre il  Piss project del 1969 vedeva l’artista alle prese con una fisiologica trasmutazione della materia: bevuta l’acqua salata dal Mare del Nord, a Bergen aan Zee, raggiungeva il Lago di Jissel dove, come nel tempo di un rito, la riconsegnava alle correnti sotto forma d’urina. La video-installazione degli IRWIN, invece, risale a un viaggio compiuto nel 1996, tra Atlanta e Seattle: il materiale registrato, uno zibaldone di arte, politica e riflessioni esistenziali, diventa misura incredibilmente attuale delle trasformazioni in corso all’alba del terzo millennio.
Apparizioni effimere, fluttuanti, immateriali, per Felice Levini, tra le onde del mare che cullano una zattera-bara – immagine di vita e di morte tragicamente conflittuale, miracolosa – e le spire del fumo di una sigaretta, a disegnare il volto dell’artista, affidato al vuoto, all’essenza, alla dolcezza della sparizione.

Felice Levini, Antares, 2013

Felice Levini, Antares, 2013

La mostra e il testo di Serrao, nel pomeriggio del 15 dicembre, dopo la mattinata dell’opening, si sono trasformati in un dialogo plurale, una conversazione a più voci intorno a un tavolo, attraversando temi, suggestioni e ricordi custoditi tra le opere, le esperienze degli artiti e quelle degli ospiti presenti: Lorenzo Bendetti, Hou Hanrou, Evelyne Jouanno, Felice Levini, Francesco Serrao, Roman Uraniek e Borut Vogelnic di IRWIN, Donatella Landi, Gianfranco Baruchello, Maria Thereza Alves, H.H. Lim, Michele Zaza, Filippo Trevisani, Dora Stiefelmeier, con Marika Rizzo nei panni di moderatrice.
Territori incrociati, viaggi di pensiero e di natura, mappature scomode, storie di nuove periferie, di paradossi eccentrici, di cartografie impossibili. Mettendo in relazione sguardi genuini ed errabondi, senza colpa né paura.

Helga Marsala

Camere #19
RAM – Via Conte Verde 15, Roma

fino al 15 febbraio 2014
www.radioartemobile.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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