Franco Losvizzero e il suo Caronte senza veli. Il film della performance, dopo la censura
Dopo il clamore intorno all'opera di Franco Losvizzero, cancellata per via della performer totalmente nuda, arriva a Roma una collettiva sul tema "censura". Denunciando il moralismo che imbavaglia l'arte. Vi mostriamo il video della performance proibita, proiettato oggi durante l'opening
Pochi giorni fa scoppiava il caso “Losvizzero”, storia di censura all’italiana che colpiva l’artista romano, in occasione della collettiva presso l’Accademia di Romania, a causa di una performance ritenuta “sconcia”: Caronte, figura eterea di donna-coniglio, interamente svestita e col corpo di bianco dipinto, compiva un percorso simbolico dalla Gnam fino alla sede espositiva, evocando passaggi rituali dal regno dei morti a quello dei vivi. Nudità non gradita e mostra smantellata, con gi altri 26 artisti rimasti con un palmo di naso.
Oggi, un’altra collettiva arriva in supporto di quella annullata. Solidarietà degli artisti verso il collega e verso l’evento, boicottati in nome di un qualche principio di misura e di pudore. Negli spazi di Visiva, il 7 dicembre si inaugura così Censured, evento messo in piedi in un battibaleno, in forma di protesta e di supporto: “una mostra per raccogliere diverse esperienze e decifrare la stessa indignazione, oggi come ieri, di chi vuole, nell’atto fondamentale della creazione, sentirsi libero di dire la propria verità”. Statement eloquente, che tiene insieme i 24 artisti coinvolti, tutti in passato vittime di azioni censorie a causa di qualche opera “scomoda”, politicamente scorretta o non conforme al comune senso del pudore: da Lapo Simeoni a Royal Art Lodge, da Davide Dormino a Carlo De Meo, da Barbara Salvucci a Philip Buzz, fino allo stesso Franco Losvizzero.
E il link con l’episodio dell’Accademia di Romania non è solo un fatto ideale, evocato nel tema e del concetto. In barba a chi aveva voluto inibire l’azione della candida perfomer, nel corso della mostra viene proiettato il video che documenta l’evento della discordia. Nella penombra delle austere sale, la virginale sacerdotessa Bianconiglio compie il suo cammino solenne, risvegliando le anime sepolte dentro spazi freddi e muti come i musei-catacombe: Caronte traghetta il pubblico verso una rinascita di fiaba, fermandosi, al termine del viaggio, di fronte a una scultura meccanica. E ha subito inizio una cavalcata lenta, come un’apparizione onirica in cui si intrecciano l’immagine straniata, la gestualità enfatica, l’ibridazione tra il corpo nudo, l’inquietante maschera e lo strano oggetto semovente, dalle forme equine.
Tutto qui. Nulla di dissacrante, di erotico, tantomeno di sconcio. E di performer senza veli, da oltre un cinquantennio a questa parte, ne abbiamo visti e digeriti parecchi. Certi imbarazzi da censori dell’arte e della ricerca creativa dovrebbero essere già belli che sepolti.
Eppure, sotiene qualcuno, le regole sono regole. Perchè imporre a tutti a costi un’opera che l’istituzione ospitante non aveva giudicato come consona al pubblico e allo spazio? Perchè non coprire con un pudico panno la pulzella? Per ottenere un po’ di visibilità, sentenziano i criticoni; per sconfiggere il perbenismo censorio, urlano gli idealisti. E intanto, da Visiva, gli artisti fanno quadrato intorno a Losvizzero. E tra le opere in mostra c’è anche questo film. Che noi vi mostiamo in una versione ridotta, nel giorno dell’inaugurazione. Senza censure.
Helga Marsala
“Censured”
Visiva, Via Assisi, 117 – Roma
opening: 7 Dicembre 2013, ore 18
fino al 6 gennaio 2014
www.visiva.info
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