Aspettando Mr. Turner. Il pittore della luce secondo Mike Leigh
Il nuovo film di Mike Leigh è un omaggio a William Turner, maestro assoluto della pittura romantica. Una pellicola in costume, ispirata alla vita e alla ricerca del grande artista britannico. In questa video intervista, prodotta dalla Tate, il regista regala alcune suggestioni
Il film, attesissimo, arriverà nelle sale verso la secondà metà dell’anno. Attualmente in fase di postproduzione, qualcuno lo dà già come candidato certo per Venezia. Le pemesse ci sono tutte: un regista del calibro di Mike Leigh, due volte Palma d’Oro a Cannes – miglior regista per Naked nel 1992, miglior film con Segreti e bugie nel 1996 – e Leone d’Oro per il miglior film nel 2004 con il Il segreto di Vera Drake; un protagonista come Timothy Spall, che ha all’attivo ruoli in pellicole dirette da Berolucci, Kenneth Branagh, Clint Eastwood, Tim Burton e lo stesso Leingh; e infine uno dei più grandi geni della pittura di tutti i tempi, icona romantica per eccellenza, l’immenso William Turner.
Si tratta per Leigh del suo secondo film in costume, dopo l’acclamato Topsy Turvy, del 1999, che proprio per i costumi si aggiudicò un Oscar. Un’avventura intensa, che proietta il regista britannico nel milieu intellettuale e nelle atmosfere affascinanti dell’Inghilterra dell’Ottocento, consentendogli di studiare la controversa personalità e la ricerca appassionata del sommo “pittore della luce”; colui che, rompendo l’immagine e facendone materia tumultuosa, condusse l’estetica del paesaggio verso orizzonti mai sfiorati prima: quasi un precursore dell’informale, cantore di una natura sublime, smisurata, Turner dipinse l’essenza stessa del sentimento panico e l’energia spirituale che attraversa, come una vertigine, il creato intero. “Voglio esplorare l’ uomo, la sua vita professionale, le sue relazioni e il modo in cui ha vissuto”, ha dichiarato Leigh. “Ma quello che mi affascina di più è il dramma che si sente nella tensione tra questa eccentricità e l’universo epico, senza tempo, che egli ha evocato nei suoi capolavori“.
In questo breve video il regista racconta alcune suggestioni alla base del suo Mr. Turner, mostrando l’origine di alcune scene, riprodotte esattamente a partire da una serie di schizzi ad acquerello dell’artista. L’amore per il pittore emerge con impeto dalle frasi raccolte durante l’intervista, rubata fuori dal set: “Turner è stato un artista compulsivo. Turner doveva dipingere, doveva disegnare, per tutto il tempo. Era un’ossessione assoluta“.
La clip fa parte di un ciclo prodotto dalla Tate Britain e dedicato ad alcuni grandi creativi internazionali, che nel loro lavoro si sono ispirati a opere d’arte conservate nella collezione del museo.
– Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati