Immaginando un quartiere. Roma, Casal Bertone: è tempo d’arte pubblica
Spazi commerciali sfitti, invasi da opere d'arte comtemporanea: il progetto Nuova Gestione, giunto alla sua seconda edizione, reinventa quartieri di Roma grazie a dei temporary space creativi. E il budget per sostenere il progetto arriva grazie al crowdfunding
Arte pubblica, fatta per la gente e con la gente. Condividendo spazi, esperienze e anche carichi di produzione. Formula efficace, sempre più adottata nel campo del non profit, ma non solo. Il crowdfunding è ormai un must di questo incipit di secolo, vissuto tra mille acrobazie per agirare le difficoltà economiche e una crescente esigenza di costruire relazioni, network, comunità, progetti dal basso. Ed è proprio il campo della public art, nelle sue molteplici varianti, a incarnare al meglio il senso di questo approccio. Ciò che nasce per riconnotare spazi comuni, divenendo patrimonio attraversabile e osservabile nel quotidiano, è oggetto ideale di azioni partecipate, vissute da folle di fruitori/producer: dal coinvolgimento visivo a quello economico.
Nuova Gestione, progetto artistico di riqualificazione urbana a cura di sguardo contemporaneo, è un esempio perfetto. Il concept: cambiare i connotati di un quartiere, temporaneamente, grazie a opere e interventi di artisti pensati per spazi commerciali sfitti, abbandonati, vuoti. Una tecnica di rigenerazione creativa, che porta nuova energie a zone popolari o preriferiche di Roma. L’anno scorso il Quadraro, quest’anno Casal Bertone: aree da mappare, riscoprire, reinventare e restituire ai cittadini, in una forma differente. Ci penseranno, a partire da febbraio, Davide D’Elia, Michela De Mattei, Grossi Maglioni, Maria Carmela Milano, Matteo Nasini e Daniele Spanò.
Il video teaser della campagna di crowdfunding, lanciata per recuperare un piccolo budget utile all’organizzazione e alla realizzazione delle opere, mette in scena una serie di strane situazioni, legate all’idea di riappropriazione degli spazi urbani. Cose comuni come lavorare, leggere un libro, prendere un tè, passare dei dischi, sedersi di fronte a uno schermo, diventano straordionarie azioni di rilettura di luoghi qualunque. Perchè non c’è angolo nascosto, banale, dimenticato, che non possa trasformarsi in un palcoscenico provvisorio per esperimenti poetici, concettuali, ludici, onirici. Immaginando, daccapo, un quartiere.
Helga Marsala
Per sostenere Nuova Gestione: www.produzionidalbasso.com/pdb_3184.html
www.sguardocontemporaneo.it
www.nuovagestione.net
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