Urbanscreen e la scultura aumentata. Esperimenti tra reale e virtuale
Indagando il confine tra fisico e mentale, tra materiale e immeteriale, questo nuovo progetto del collettivo tedesco Urbanscreen mette in movimento una scultura a parete, progettata grazie alla tecnologia informatica
Urbanscreen nasce a Brema, in Germania, nel 2005. Composto da otto creativi che arrivano da ambiti diversi e limitrofi – architettura, musica, scenografia, new media art – il collettivo elabora installazioni e ambientazioni spettacolari, muovendosi nel campo della sperimentazione multimediale.
Objekt Tv, appena pubblicato, è un video che mette in scena una “scultura aumentata”, ovvero un’opera capace di espandere i propri confini e la propria stessa natura statica, grazie ad elementi effimeri, mediati dalla tecnologia: luce, suono, movimento, ritmo. Nell’incastro dialettico tra reale e virtuale, tra materiale e immateriale, si colloca così questo nuovo esperimento, sviluppato nell’ambito di un progetto di ricerca battezzato LUMEN.
All’origine l’idea del passaggio diretto dal progetto informatico alla dimensione fisica: l’oggetto scultoreo, progettato in forma di oggetto virtuale, è stato poi trasferito in una dimensione tangibile grazie a una stampante 3D, usando come materiale del legno naturale. Concepito per un’installazione a parete, è diventato poi una creatura viva, mobile, in continua espansione, in rapporto con lo spazio e col tempo. Strategica, sul piano percettivo, la funzione plastica e metamorfica della luce: orientando e gestendo uno speciale proiettore, si è cercato di ottenere l’illusione di molteplici fonti di luce, capaci di interagire sia con la scultura che con l’atmosfera. Le ombre fisiche degli oggetti, e il loro doppio virtuale, alterano sottilmente le consuete condizioni di illuminazione, così da causare lievi ma stranianti alterazioni visive nello spettatore.
– Helga Marsala
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