Antonio Marras, storie di viaggi, di lupi e di canti alla luna

Tra i protagonisti dell'ultima settimana della moda milanese c'era anche Antonio Marras. Inconfondibile, con le sue atmosfere sature di suggestioni artistiche e letterarie. Al centro di questo nuovo racconto in forma di collezione, c'è il lupo. Simbolo di un avventuroso viaggio al chiaro di luna

Non smentisce la sua vocazione letteraria, Antonio Marras. Che per l’ultima fashion week milanese ha presentato, con tanto di suggestioni scenografiche, una collezione dall’anima poetica e narrativa. Citazioni a gogo, da “Il lupo della steppa” di Herman Hesse al “Canto notturno di un pastore errante nell’Asia” di Leopardi, scegliendo poi la vita inquieta e avventurosa della scrittrice svizzera Annemarie Schwarzenbach come spunto centrale del racconto: il viaggio verso l’India che l’autrice compì, nel 1939, a bordo della sua auto, diventa metafora di un viaggio fisico e mentale eletto a dimensione esistenziae, a filosofia di vita. Ed è nel mezzo della notte, spazio di mistero e di conoscenza, in cui si incontrano le emozioni più profonde, che Marras sceglie di ambientare la sua idea di avventura, di cammino. La luna come faro e il lupo come compagno, per una femminilità selvatica, autentica, creativa.
L’immagine del lupo è allora il leitmotiv che accompagna moltissimi capi, stampato su caban e cappotti, ricamato sulle maglie, applicato sugli abiti, mentre un coro di ululati risuona nello spazio industriale scelto come location, tra strutture grezze di tubi metallici, luci azzurre, superfici video.

Antonio Marras - FW2014-15

Antonio Marras – FW2014-15

Protagonista dei capispalla è la pelliccia – che torna anche come inserto, colletto o copricapo – mentre la preziosità di broccati, lurex, pizzi, tulle, plissè e ricami finissimi, incontra il carattere casual di capi comodi, contaminati, destrutturati, imprevedibili, robusti ed avvolgenti, dai pull over size ai giacconi e gli scamiciati. E sul filo del conteasto si disegna anche il passaggio tra elementi tipicamente femminili – come gli abiti pastelo fiorati o quelli trasparenti, impalpabili – e altri dal carattere deciso, geometrico: dai larghi pantaloni gessati ai comodi cappotti in tweed disegnati da linee dritte e rigorose. Una donna che si tarsforma, nel percorso dall’Occidente verso l’Oriente, mentre si incrociano umori, passioni, influenze, ricordi, fascinazioni. Cantando alla luna versi d’euforia, nostalgia e desiderio.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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