I busti inquieti di Li Hongbo. Ecco come ti animo la scultura classica
Niente effetti digitali, ci tiene a precisarlo. Perchè Li Hongbo, artista di Pechino, è uno scultore tradizionale. Unica peculiarità: invece di marmo o porcellana, usa la carta. Generando piccoli incantesimi
Li Hongbo: Statues in Motion from Todd Martin on Vimeo.
Aveva avuto un clamoroso riscontro di pubblico il video di Rino Stefano Tagliafierro che metteva in movimento, con un truicco digitale, una serie di capolavori della storia dell’arte. Dal Rinascimento al Romanticismo, passando per il Barocco, tele e affreschi a tema sacro, mitologico, paesaggistico o borghese, prendevano vita, lentamente, con un incredibile effetto straniante. Ci mise poco, l’opera, a diventare virale, facendo il giro di siti, blog, social network, tra qualche critica e molte acclamazioni.
Ma Tagliafierro non è il solo ad aver giocato con il potere di questa illusionistica drammatizzazione dell’arte. Li Hongbo, artista pechinese, da tempo si cimenta con lo stesso incantesimo, ma sfruttando mezzi del tutto artgianali. Qui infatti non c’è alcuna diavoleria digitale, niente software di manipolazione dell’immagine, ritocchi ed effetti speciali. L’unica materia prima di Li Hongbo è la più antica, banale e tradizionale cui si possa pensare: la carta.
Un maestro della scultura e un cultore della carta, affascinanto dall’esperienza del movimento e dall’evoluzione delle forme: perchè le sue raffinatissime creature – che siano copie di antiche statue, iperrealistiche figure conteporanee, nature morte o installazioni astratte – sono tutte pensate per essere scomposte, allungate, modificate. L’apparenza granitica viene infatti smentita dalla struttura e dalla natura dei materiali. Centinaia di strati di carta a fisarmonica, dissimulati dalle perfette fattezze plastiche.
In questo sorprendente video l’artificio filmico mette in scena il micromovimento di alcuni busti marmorei, lasciando che si estendano e si ricopongano, per magia. Un altro esperimento di seduzione visiva, che pesca dalla bellezza classica per stimolare fantasie infantili. Perchè quante volte, dinanzi ad imponenti statue di qualche secolo fa, ce le siamo immaginate finalmente libere, a zonzo tra le sale dei musei chiusi, nel cuore della notte…
Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati