Firenze, da Michelangelo a Pollock. Corrispondenze segrete tra la furia e la figura

Il titolo fa eco alle parole che il Lomazzo usò per raccontare le opere degli artisti del Cinquecento: “la furia della figura”. Capovolgendo quella definizione, la mostra fiorentina descrive Pollock che danza intorno alla tela come “La figura della furia”. E lo mette a confronto col genio di Michelangelo

Video di Marco Aprile
Coordinamento e interviste: Helga Marsala
Produzione: Artribune Television per Opera Laboratori Fiorentini – Gruppo Civita

Via via che conoscevo meglio Pollock (grazie soprattutto a certe conversazioni in cui lui stesso faceva dei collegamenti tra il proprio lavoro e i disegni di Michelangelo o i disegni rituali con la sabbia degli indiani d’America), cominciai a cogliere altre associazioni che avrei potuto esplorare nella musica. […] Perciò il fatto che un pittore come Pollock, che camminava intorno alla tela, intingeva una bacchetta in un barattolo di pittura e poi la faceva sgocciolare in un certo modo… il fatto che un pittore del genere potesse citare Michelangelo, lo trovavo, e lo trovo ancora, assolutamente sconcertante”.
Questo stralcio arriva dal corpus di appunti, ricordi e riflessioni, messi insieme da Morton Feldman tra il 1958 e il 1986, e pubblicati da Adelphi nel 2013, col titolo Pensieri verticali. Poche righe, che oggi risuonano con una potenza nuova, divenendo un vero e proprio documento dirimente.

Jackson Pollock

Jackson Pollock

Già diverso tempo fa, incrociando i suoi studi su Michelangelo e Jackson Pollock, Sergio Risaliti aveva colto l’esistenza di una possibile eco fra il genio della Sistina e il padre dell’action painting. La scoperta di alcuni disegni, conservati in un cassetto del Metropolitan di New York, accese la lampadina, definitivamente: Pollock aveva studiato i corpi del Buonarroti, li aveva sezionati, vissuti, sviscerati nell’impeto del gesto impresso sulla carta.
Fra tutti i riscontri che hanno accompagnato il progetto de “La figura della furia”, allestito a Palazzo Vecchio, il brano di Feldman è arrivato tardi. Tanto da mancare la stampa del catalogo. Un’ultima conferma – sorprendente – nascosta tra le pieghe di una testimonianza biografica.

La piccola mostra fiorentina curata da Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini sulla base di un puzzle di fonti storiche e riflessioni critiche, dà voce a quell’intuizione originaria: a unire due artisti così distanti per epoca e linguaggio è un filo invisibile ma concreto. Una linea dinamica, accesa, controversa, da cui si dirama, come un lume sotterraneo, il fervore di una sfida tesa tra la forma e lo spirito, la pittura deflagrata e la scultura in levare, la presenza e l’altrove. Con quel modo speciale di intendere il mestiere dell’arte, come tormento e come disperazione: un buco nero, spalancato fra la sacralità dell’esistenza e la profanazione del vivere quotidiano. Per estensione, la questione riporta nel mezzo di quella dialettica imperfetta, che articola da sempre l’inquieta rapsodia dell’astrazione e il verbo della rappresentazione.

Uno dei sei disegni di Pollock esposti a Palazzo Vecchio

Uno dei sei disegni di Pollock esposti a Palazzo Vecchio

La lunga intervista rilasciata da Risaliti ad Artribune racconta tutto questo, mentre illustra le dieci tele e i sei disegni in mostra. Una lezione sul rapporto tra Jackson Pollock e Michelangelo Buonarroti, a cui si affianca un cammeo di Campana Comparini, dedicato allo spazio multimediale di San Firenze, bellissima ambientazione immersiva, realizzata per l’occasione da Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi.

Helga Marsala

“La figura della furia”
fino al 27 luglio 2014
a cura di Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini
Palazzo Vecchio – Piazza della Signoria, Firenze
San Firenze (ex Tribunale) – Piazza San Firenze
www.pollockfirenze.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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