Zaha Hadid nella Città dei Sogni. Un hotel per Macao
Una striscia di terra in un angolo della Cina, regno del turismo di lusso e del business immobiliare. Qui Zaha Hadid sta costruendo uno sfavillante hotel-grattacielo, dall’incredibile design
Nuova commissione milionaria per Zaha Hadid, il cui giro d’affari e di clienti eccellenti ha raggiunto vette da primato. Corteggiatissima, strapagata, eletta a guru di un’estetica postmoderna audace e visionaria, l’archistar irachena continua a firmare opere monumentali per istituzioni pubbliche e colossi imprenditoriali, in giro per il globo. Anche i cieli di Cotai, fazzoletto di terra che unisce le isole cinesi di Taipa e Coloane, a Macao, presto saranno solcati dal profilo irregolare e luminoso di una struttura svettante, targata Hadid.
In questa zona ad alta concentrazione edilizia, tutta orientata all’accoglienza e al gioco d’azzardo, viene intercettato un turismo internazionale d’alta fascia, in una esplosione di hotel, resort e casinò, gestiti da mega gruppi industriali e immobiliari. Tra questi anche la Melco Crown Entertainment, che nel 2009 ha inaugurato la sua City of Dreams, tempio del lusso e degli sfizi, in cui vige la legge del “tutto è possibile”: basta pagare. Spazi per l’entertainment più scintillante, locali deluxe, alloggi pluristellati, cucina global-chic, marchi fashion, design d’avanguardia, tavoli da gioco e nessun freno ai desideri. E la vacanza è servita.
Qui è in costruzione il quinto hotel del complesso, affidato proprio all’estro della Hadid, pronto – secondo i calcoli – nel 2017. Una torre di 40 piani, per una superficie di 150mila metri quadrati, che ospita 780 camere, suite e sky villas, oltre a una quantità di sale meeting ed eventi, sale da gioco, ristoranti, centri benessere, piscine, negozi. Design inconfondibile dalle forme morbide, organiche, dinamiche e irregolari, sottoposte a una immaginaria forza deformante: la torre, blocco monolitico ingabbiato da una trama elastica, viene sfondata da tre grandi vuoti centrali, asimmetrici, quasi il risultato di una violenta distorsione plastica. Un oggetto scultoreo potente, plasmato da una tensione vigorosa tra linee, forme, volumi. Corpo vivo, contro il paesaggio d’oceano, acciaio e cemento della Città dei Sogni.
Helga Marsala
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