Donato Piccolo al Macro. Il senso estetico di un’esplosione
Cultura umanistica e cultura scientifica. Un flirt iniziato circa un secolo fa, la cui potenza non smette di sedurre. L’ultimo appuntamento stagionale dei Martedì Critici ha regalato al pubblico romano una performance esplosiva dell’artista Donato Piccolo. Ecco la documentazione
Donato Piccolo, “Spider Man”
a cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti
10 giugno 2014
Macro, Roma
Video: riprese di Claudio Stirlani, Simone Stirlani e Angelo Sabatiello
montaggio di Claudio Stirlani
C’erano anche Luigi Campanella, docente di chimica e direttore dei Poli museali dell’Università “La Sapienza” di Roma, e Marco Cattaneo, direttore di prestigiose riviste scientifiche, tra cui il National Geographic Italia e Le Scienze. Due ospiti legati al mondo della ricerca e dell’informazione scientifica, intervenuti a sottolineare importanza e declinazioni dell’incontro tra arti e scienze, estetica ed epistemologia, nel segno dell’esplorazione intorno alla materia e allo stupore che ne viene. Ed è proprio questo il perimetro entro cui si muove Donato Piccolo, protagonista della serata dei Martedì Critici che ha chiuso l’ultimo ciclo stagionale, negli spazi del Macro di Roma.
Piccolo, con le sue installazioni, i disegni, le performance, porta avanti la suggestione multiforme e intimamente sperimentale di questa ibridazione tra codici, linguaggi, regole, attitudini. Da un lato la fisica, la chimica, le teorie sul cosmo e sui movimenti del micro e del macro, dall’altro la seduzione delle immagini, la loro potenza comunicativa, le armonie iconografiche, ritmiche, dinamiche. E gli equilibrismi arditi di un’architettura complessa, in cui meccaniche della natura e dell’artificio si incontrano, generando esperienze creative singolari.
L’azione messa in scena al Macro, dal titolo Spider Man, in pochi minuti ha messo in scena il test spericolato e ludico di un eclettico alchimista contemporaneo: alcuni modellini di elicotteri, muniti di microfono e telecamera, nonché imbottiti di potassio, sono stati liberati nella piazza del Museo che dà sull’ingresso di Via Nizza, sorvolando una piccola piscina montata per l’occasione. Dopo una serie di circonvoluzioni aree, col rumore del vento catturato in tempo reale ed elaborato da un programma analogico, eccoli precipitare nella vasca ed esplodere. Un effetto causato dal potassio, elemento chimico altamente reattivo all’acqua.
Secondo la dinamica dei contrari associati, che in fisica si manifesta nella teoria del caos, l’happening ha così raccontato la parabola di vita e di morte dei velivoli: reazioni a catena lungo la traiettoria breve che li ha condotti, consumando e insieme producendo energia, a deflagrare in una spettacolare sinfonia di gas, liquidi, perturbazioni sonore.
Helga Marsala
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