Z Zegna alla Leopolda di Firenze. I volteggi del Parkour, per raccontare l’uomo sporty-chic
Il video che restituisce alcuni momenti del grande fashion show, progettato da Zegna per l’ultima edizione di Pitti Uomo. Il tema dello sport sullo sfondo, declinato con inconfondibile stile, e incarnato da una squadra di acrobati di strada
Uno show tutto acrobatico quello proposto dal Gruppo Zegna, in occasione del grande ritorno a Pitti Uomo, dopo sette anni assenza, per il lancio dell’ultima collezione Z Zegna. Tema sportivo, con la pratica affascinante del Parkour a fare da sfondo tematico e iconografico, celebrando una linea che porta la firma del nuovo team creativo: al timone Murray Scallon e Paul Surridge, con la consulenza di Mike McGlafin per la progettazione delle sneakers, accessorio guida della sfilata.
![Pitti Uomo 86 - Z Zegna, SS 2015](http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2014/07/pitti-uomo-86-zzegna-ss-15-collection-L-7gDvOd-480x441.jpeg)
Pitti Uomo 86 – Z Zegna, SS 2015
L’uomo raccontato da Zegna, nel suo show dello scorso 19 giugno allestito all’ex Stazione Leopolda di Firenze, è un trendsetter iper-contemporaneo, viaggiatore, dinamico, attento all’eleganza quanto al comfort. E proprio sulla contaminazione tra chic e casual si forgia l’anima dell’intero progetto, in cui capi sportivi convivono con capi sartoriali, per un urban mix mai stereotipato e sempre multitasking: abiti, capospalla, camicie, bermuda, golf e pantaloni vivono di linee fluide e tessuti d’avanguardia (lane merino, cotoni tecnici, cuciture termosaldate), con una palette di colori dominata dal grigio cemento, chiarissimo, e il grigio carbonio, avvolgente. Qui e là chiazze di verde acido, giallo cedro, blu oltremare, bianco e nero, con ripetute concessioni a micro fantasie geometriche.
Il manifesto creativo si avvita intorno a cinque parole cardine: deformalizzazione, sportificazione, ibridazione, urbanizzazione, innovazione. Un glossario efficace, che restituisce in pieno l’idea di un guardaroba improntato a uno stile nuovo, non trasgressivo, ma che è già oltre il classico.
A fare da sfondo ai capi in passerella una scenografia di grande effetto, perfetta per il mood industrial dello spazio. Immersa tra onde di luce viola-blu, una grande impalcatura tubolare in metallo, di quelle che dominano i cantieri edili, si fa teatro di volteggi e acrobazie, grazie ai treceur che si arrampicano audaci: tornano gli spericolati numeri del Parkour, che è anche marchio riconoscibile delle t-shirt in edizione limitata, presentate per l’occasione. Erano solo 50 pezzi, al costo di 95 euro – tutti sold out – con impressa l’immagine di un traceur in azione di fronte Palazzo della Signoria: un omaggio a Firenze, a Pitti Immagine e al debutto della collezione Primavera/Estate 2015, tra sport, cultura, bellezza e ricerca.
Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati