Jessica Rabbit decadence. Il tramonto di una diva (e dei suoi amici di carta)
Ve la ricordate la sexy Jessica Rabbit? Bene, dimenticatela. Ecco come si è ridotta. Anche i cartoons piangono. Ieri eroi, oggi falliti, sono il bersaglio di un corto animato di Steve Cutts, che impazza sul web
Una visione disturbante. Esilarante. Horror. Il tramonto degli idoli di carta, nel triste sequel che non avresti voluto vedere mai. Si chiama Where Are They Now? ed è il grottesco short film animato di Steve Cutts, appena lanciato on line e accolto con oltre 1 milione di click solo su Vimeo. Un trionfo di cinismo e decadenza, in chiave comica. Anzi, comics. Perché i protagonisti sono i beniamini di fumetti e cartoons degli anni ’90. La voce narrante – impastata e roca come quella di un orco ubriaco – è affidata alla (ex) diva in red, Jessica Rabbit.
È lei a guidarci tra i mesti destini di amici e colleghi, caduti in disgrazia, ingrassati, invecchiati, nel cuore della grigia metropoli immaginaria in cui tutti erano finiti, percorrendo il viale del tramonto. Dimenticatevi la bomba sexy d’una volta, tutta curve e seduzione. L’abito è lo stesso, ma di qualche taglia in più: obesa, sfatta, attaccata a birra, hamburger e patatine, Jessica s’abbandona al successo che se ne va e alla menopausa che viene, rassegnata a un declino progressivo. Più che una donna, un camionista abbrutito dall’età. Accanto a lei il coniglietto del cuore, disoccupato e sottomesso, ad aspettare di morire tra il divano e la tv.
E poi ci sono il gatto Garfield, immobile sulla sua lettiera tracimante, a cui lo inchiodano almeno 200 kg di adipe; He-Man, stempiato e molliccio, che ha scambiato il suo machismo proverbiale con una nuovelle vague gay; Braccio di Ferro anziano, avvizzito e tremolante (e non c’è spinacio che tenga); Mumm-Ra, il cattivo dei ThunderCats, ridotto a fare il cassiere di un discount, vivendo il massimo della trasgressione con qualche scherzetto da nerd.
Insomma, il peggior unhappy end possibile, per gli eroi di intere generazioni e i loro fan. La morale? Non abbassare la guardia. Un passo falso, un po’ di sfiga, e ci si ritrova così: soli, depressi, poveri e grassi. E soprattutto anonimi. E non è solo la trama di un film.
Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati