Amore, Cucina e Curry. Dopo Chocolat, un’altra fiaba culinaria per Lasse Hallström
Dal regista di Chocolat, Lasse Hallström, arriva un altro film a tema culinario. Una fiaba che ruota intorno a una famiglia indiana, trapiantata in Francia, e alla loro attività di ristorazione. Il fascino del cibo, che incontra la realtà dell'immigrazione. Ne abbiamo parlato col regista...
Esce in questi giorni l’ultimo film di Lasse Hallström, Amore, Cucina e Curry, commedia di genere culinario distribuita da Universal e prodotta da Steven Spielberg e Oprah Winfrey. Trasposizione cinematografica del best seller di Richard C. Morais “The Hundred-FootJourney” (MadameMallory e il piccolo chef indiano in italiano), la pellicola racconta, con gli elementi di una fiaba ad happy ending, le vicissitudini di una famiglia indiana che trasferisce la propria attività di ristorazione in un paesino della Francia, proprio di fronte a un rinomato ristorante.
Il cast include il premio Oscar Hellen Mirren e Om Puri, che qualcuno ricorderà per il suo ruolo in East is East, mentre il plot è tutto costruito intorno al tema della scalata al successo internazionale di uno chef. In mezzo, le tematiche acquerellate dell’integrazione razziale, intrecciate alle riflessioni sulle tradizioni e al confronto tra cultura culinaria classica e nuovi orizzonti della scienza applicata al cibo.
Amore Cucina e Curry assomiglia molto ad un film dello stesso regista risalente a quindici anni fa, il ben noto Chocolat con Juliette Binoche e Johnny Deep, che gli fruttò all’epoca il favore di pubblico e critica. Di quella pellicola resta la struttura di fondo, con qualche aggiornamento dell’ultima ora: cambiano i colori e al posto delle tinte cipriate e degli effetti romantic flou si sostituiscono i toni brillanti dell’HD, insieme a una coscienza del cibo e della sua esibizione che si fa forte di una moda ormai radicata e riconoscibile.
Il film manca di vera tensione narrativa, ma come favola è pienamente godibile. Abbiamo incontrato il regista a Roma per la presentazione ufficiale.
Federica Polidoro
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