Artecinema 2014. Gli artisti raccontati dai registi: sguardi contemporanei, a Napoli
L'arte contemporanea raccontata dal cinema? Quattro giorndi di pellicole, storie, opere, biografie, a Napoli. Al via la 19esima edizione di Artecinema. L'opening al Teatro San Carlo e un'anticipazione dettagliata su Artribune Television. Dall'ampia selezione di quest'anno, ecco un bel po' di trailer...
Edizione numero diciannove per Artecinema (16-19 ottobre 2014), Festival internazionale di film sull’arte contemporanea, nato a Napoli nel 1996 e divenuto, in breve tempo, una delle realtà di settore più prestigiose, apprezzate e sostenute a livello nazionale ed internazionale. Un festival con una vocazione speciale, improntata alla contaminazione tra il linguaggio filmico e il linguaggio dell’arte: registi giovani ed affermati raccontano, attraverso documentari, corti, film d’animazione, film d’inchiesta, interviste, fiction e docufilm, le storie e gli universi di artisti ed architetti dell’ultimo secolo, tra vicende biografie ed avventure poetiche.
Suddiviso in tre sezioni – Arte e dintorni, Architettura, Fotografia – il festival presenta, durante quattro giorni densissimi, un calendario di proiezioni in lingua originale con traduzione simultanea in cuffia. A intervallare lo screening, un calendario di incontri-dibattito con registi, produttori e artisti. Ogni anno sono oltre seimila gli spettatori attesi in città per godersi i titoli selezionati da Artecinema, grazie a un attento lavoro di ricerca condotto da Laura Trisorio, curatrice della rassegna.
Dalla selezione di quest’anno abbiamo scelto una decina di opere. Ecco info, trailer e sinossi: una presentazione dettagliata, pregustandosi le atmosfere di questo lungo weekend di storie e visioni.
Breathing Earth: Susumu Shingu’s Dream di Thomas Riedelsheimer Germania, 2013 – 92′
Vento, acqua, forza di gravità, in un dialogo intimo e costante con la natura. Le sculture dell’artista giapponese Susumu Shingu danno vita a movimenti fluidi, imprevedibili, accordati ai ritmi del paesaggio. La cinepresa riprende quest’uomo tranquillo, che sogna di raccontare la magia degli equilibri terrestri, attraverso l’arte. Provando a trasmettere valori antichi, che passino per il rispetto e l’amore per il pianeta. Un film che parla di vento, di arte, di amore, di sogni. E della filosofia di vita di un uomo saggio.
Piero Manzoni, artista di Andrea Bettinetti Italia, 2013 – 54′
Straordinaria e inequivocabile è l’eredità lasciata dall’opera di Piero Manzoni agli artisti del secondo Novecento, ma anche ai protagonisti delle ricerche più attuali. Un pensiero dell’ironia, della dissacrazione e del capovolgimento, che passa attraverso un esprit poetico ineffabile, folgorante. Concentrando la forza dell’immagine nella sua relazione immediata e obliqua col concetto, in direzione della sintesi e dell’intuizione. Cinquant’anni fa moriva quest’artista immenso, che ancora oggi non smette di indicare la via. Il documentario di Andrea Bettinetti, realizzato con la collaborazione della Fondazione Piero Manzoni, prova a ricostruirne la personalità e il percorso di ricerca, attraverso testimonianze dirette di amici, familiari e artisti che lo avevano frequentato. A impreziosire il film anche alcuni filmati d’epoca, fino ad oggi inediti, rinvenuti proprio in occasione delle ricerche per la stesura dell’opera.
Freezing Painting – Lawrence Carroll di Luigi Scaglione 2014, Italia – 17′
Artista ed ingegnere. Lawrence Carroll per il suo Freezing Painting unisce arte e tecnologia, puntando a realizzare un’opera titanica, senza precedenti: un dipinto congelato con 800 litri di acqua, poi esposto nel padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia nel 2013. Girato tra Napoli e Venezia, il film è un documento unico, che svela passaggi e retroscena di questa grande sfida.
Tadao Ando, from Emptiness to Infinity di Mathias Frick Germania, 2012 – 26′
Calcestruzzo a vista, vetro, acciaio. Sono i materiali ricorrenti nelle architetture minimali di Tadao Ando, archistar giapponese, vincitore del Pritzker Prize nel 1995 e di moti prestigiosi premi internazionali. Un maestro nell’esperienza di sintesi tra il design tradizionale giapponese e la nouvelle vague del modernismo. Per conoscere da vicino le sue opere principali, niente di meglio del film di Mathias Frick: la telecamera segue l’architetto mentre illustra i vari edifici progettati negli anni, dalla Casa invisibile, costruita a Treviso per la famiglia Benetton, alla Chiesa della Luce a Osaka, fino al Museo di Punta della Dogana a Venezia.
Edmund De Waal – What do artists do all day? di Camilla Robinson Gran Bretagna, 2013 – 30′
Noto al pubblico anche come autore del bestseller biografico The Hare with Amber Eyesdel 2010, tradotto in italiano con il titolo Un’eredità di avorio e ambra, Edmund de Waal è un artista, profondamente legato al Giappone. Formatosi come ceramista in terra d’Oriente, trovò l’ispirazione a Tokyo, osservando a casa di suo zio una splendida collezione di 264 netsuke, sculturine in avorio o legno decorate con ambra, risalenti al XV secolo e raffiguranti animali, piante, figure umane, divinità. Quella visione fu l’inizio, per lui, di un cammino, probabilmente scritto nel suo karma. Oggi le sue opere, apprezzate in tutto il mondo, sono conservate nelle collezioni di oltre quaranta musei. Il film di Camilla Robinson è girato principalmente nel suo studio nel sud di Londra: un’occasione per scoprire il suo metodo di lavoro, seguendo le fasi di preparazione delle undici vetrine realizate per la mostra A Thousand Hours (2012).
Ilya and Emilia Kabakov: Enter Here di Amei Wallach Stati Uniti, 2013 – 103′
Una coppia di artisti ‘monumentali’. Ilya ed Emilia Kabakov, con quell’immaginario saturo di riferimenti storici e di venature poetiche, concettuali, teatrali, hanno riletto attraverso complesse installazioni le dinamiche culturali di un’epoca, segnando una linea radicale lungo il corso del “secolo breve”: Ilya (Ucraina, 1933), che ama definirsi “testimone di una civiltà sepolta”, è riconosciuto universalmente come il padre del concettualismo russo. Fuggiti negli anni Ottanta dall’Unione Sovietica, per approdare in America, i coniugi Kabakov tornano a Mosca dopo vent’anni, per ritrovare un Paese risucchiato da cambiamenti traumatici ed epocali. Il film racconta una storia fatta di utopie, cadute, oppressioni, fughe, stravolgimenti politici. Un mondo convulso, filtrato dalla lente ironica, appassionata e non allineata dell’arte.
Erwin Wurm – The artist who swallowed the world di Laurin Merz Austria, Svizzera, Germania, 2012 – 52′
Le sue One Minute Sculptures sono ormai dei segni distintivi di una ricerca improntata all’ironia e alla messa in discussione dei concetti di scultura, di performance, di installazione. Erwin Wurm, artista intelligente e irriverente, trasforma se stesso o dei volontari in sculture viventi, chiamate a relazionarsi – per un minuto appena – con oggetti e luoghi del quotidiano. Reinvenzioni buffe, tra disequilibri e follie disfunzionali, del proprio habitat e della propria stessa autoconsapevolezza. In questo film il regista segue l’artista per un periodo di quattro anni, scoprendo il suo mondo, i suoi lavori, la sua arte, assistendo all’ideazione e alla creazione di una nuova opera, e registrando anche momenti di forte tensione o di intime confessioni.
Lucian Freud: Painted Life di Randall Wright Gran Bretagna, 2012 – 90′
Lucien Freud e la sua pittura immensa. Un artista unico, autentico, resistente alle mode e alla categorie, tra i più grandi nomi della scena britannica. Scomparso, a 88 anni, nel luglio del 2011. Painted Life è insieme una biografia e un viaggio attraverso la sua ricerca, passando in rassegna gesti, ispirazioni, rituali. E quelle infinite collezioni di nudi e di ritratti, figlie di quello sguardo introspettivo e sensibile che guida solo i più geniali osservatori del reale. Preziose le testimonianze di coloro che lo conobbero e lo amarono: i suoi familiari – ebbe almeno 14 figli da donne diverse -, i suoi amici, tra cui David Hockney e Andrew Parker Bowles, i suoi galleristi, i suoi modelli. Un coro di ricordi, di appunti critici e di note affettuose, da cui emerge l’immagine di un uomo travolto dalla sua pittura, strumento potentissimo con cui catturare la verità vibrante dell’esistenza, con tutta la sua traboccante umanità.
Joana Vasconcelos: Time Machine di Gonçalo Roquette & Miguel Braga Portogallo, Gran Bretagna, 2014 – 52′
La grande installazione alla Manchester Art Gallery (Uk) è forse l’opera più difficile ed ambiziosa partorita dall’artista portoghese Joana Vasconcelos. Questo film segue l’intero processo di realizzazione, dalle ultime fasi nell’atelier dell’artista, a Lisbona, fino all’allestimento, passando per i vari retroscena e le riflessioni generate intorno a Time Machine. Un mega congegno surreale e complesso, in cui si fondono passato, presente e futuro.
Helga Marsala
Artecinema opening: 16 ottobre 2014, ore 20.30
Teatro San Carlo, Napoli
17, 18, 19 ottobre – ore 16.30 / 24.00 Teatro Augusteo – piazzetta Duca D’Aosta 263, Napoli
www.artecinema.com
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